Zefferino Ballardini
Dopo essersi diplomato in ragioneria si era impiegato in banca. Con l'armistizio dell'8 settembre 1943 era entrato a far parte delle prime formazioni partigiane che si erano costituite in Val Camonica, anche per impulso del colonnello degli Alpini, Raffaele Menici, che era zio del ragazzo. Militante della 54a Brigata Garibaldi, Ballardini fu arrestato dalle SS con tutti i suoi familiari, quando, nel corso di una perquisizione, furono trovati nella sua abitazione documenti che dimostravano la partecipazione del giovane alla Resistenza.
Incarcerato ad Edolo, Zefferino fu fucilato con Domenico Lazzarini, partigiano delle "Fiamme verdi" del "Gruppo Ferrari". I loro corpi furono riesumati qualche mese dopo, presso le scuole medie della frazione Mù, dove i tedeschi li avevano occultati.