Zeffirino Pisoni
Nel primo decennio del XX secolo si era trasferito a Trieste. Militante socialista, nel 1921 aveva aderito al PCd'I. Per la sua attività contro il regime fascista, Pisoni si fece, nel 1930, sei mesi di carcere. Tornato in libertà, il maestro fu escluso dall'insegnamento, ma non interruppe i suoi legami con gli antifascisti triestini. Negli anni della dittatura scrisse un opuscolo nel quale si argomentava la necessità di una ferma opposizione a ogni forma di sopraffazione nazionalistica. Nel febbraio del 1943, Pisoni promosse la formazione a Trieste di un Comitato dei partiti antifascisti, del quale, dopo la caduta di Mussolini, entrò a far parte in rappresentanza del Partito comunista. Lo stesso partito l'insegnante rappresentò nel CLN di Trieste, formatosi dopo l'8 settembre 1943, e che già nel novembre cadde nelle mani dei nazisti. Il 28 gennaio 1944 Pisoni e i suoi compagni, tra cui l'azionista Gabriele Foschiatti (che sarebbe morto nel novembre del 1944), furono deportati. Pisoni, ultrasettantenne, morì poche settimane dopo il suo compagno di lotta. Per ricordare l'insegnante antifascista, a Trieste gli hanno intitolato una via.