Coalizione sociale di Landini: attenzione dell'Anpi
Risoluzione del Comitato nazionale dell'Anpi sul tema “Coalizione sociale” e manifestazione FIOM del 28 marzo 2015.
Il Comitato nazionale, ascoltata la relazione del Presidente e dopo ampia discussione, ha approvato all'unanimità il seguente documento, a fronte del progetto di creazione di una “Coalizione sociale” per iniziativa di Maurizio Landini e della FIOM-CGIL.
Il Comitato nazionale osserva preliminarmente che, sulla base dello Statuto, del documento politico approvato dal Congresso del 2011 e delle linee portanti della “nuova stagione”, l'ANPI si sta impegnando fortemente, da tempo, oltreché sulla memoria attiva, sui problemi fondamentali della politica (in senso lato), della Costituzione, dei diritti fondamentali, e del loro esercizio effettivo, dell'educazione alla cittadinanza attiva, dell'adempimento dei doveri fondamentali dei cittadini (dalla solidarietà, alla legalità, al concorso alla spesa pubblica, ecc. ecc.), nonché delle tematiche relative alla rappresentanza ed all'esercizio effettivo della sovranità popolare e dunque anche dei progetti di riforma costituzionale e di riforma della legge elettorale.
È altresì immanente, in tutta l'attività dell'ANPI, l'impegno antifascista, contro le diffuse iniziative dei vari tipi di neofascismo, di neonazismo e razzismo, e per la completa realizzazione della democrazia nel nostro Paese, sulla base della Costituzione.
Questi impegni ed obiettivi sono consacrati in una serie di documenti del Comitato nazionale, tutti ampiamente diffusi e pubblicati sul sito dell'ANPI, sulle newsletter, su “Patria”. Si sottolineano, in particolare, i documenti sulla rigenerazione della politica e quelli sulle riforme costituzionali, a partire dal documento del 18 marzo 2014 (“Sulla riforma della politica”) e quello sulle riforme costituzionali come “Questione democratica”, del 9 aprile 2014, fino al più recente appello ai parlamentari, ai partiti, alle cittadine ed ai cittadini, del 16 gennaio 2015 (“Riforme come una questione democratica”).
A tutto questo impegno, l'ANPI ha fatto fronte, rispettando rigorosamente un altro dato del suo DNA, cioè l'AUTONOMIA, che è poi la condizione di merito ed essenziale per poter esercitare quella pressione di “coscienza critica” di cui parla il documento congressuale.
Autonomia non significa isolamento. Implica confronto e interlocuzione con tutti i protagonisti della vita politica e sociale; nonché attenzione e rispetto nei confronti di quanti: istituzioni, singoli o associazioni, si ispirano ai valori costituzionali.
In questo contesto è chiaro che l'ANPI non può aderire a progetti politici e e/o sindacali, che investono l'insieme dei problemi che affliggono la società contemporanea, soprattutto in un Paese tormentato come il nostro. Piena attuazione, e rispetto a chi cerca di smuovere la morta gora della politica, di restituire ai cittadini la possibilità di partecipare alla vita consociata, nonché a chi si propone obiettivi in buona parte condivisibili in quanto affini all'impegno dell'ANPI.
Dalle iniziative di altri, l'ANPI deve trarre spunto non per integrarsi e rinchiudersi in un complesso di associazioni o di persone, ma per innovarsi, per ampliare ed irrobustire le proprie azioni in tutti i campi, per affrontare meglio il presente ed il futuro. Questo vale, in modo particolare, per il tema dell'antifascismo sul quale c'è ancora molto da approfondire e da agire, contro il diffondersi di pratiche ed iniziative che si richiamano, comunque, ad un passato che non può e non deve tornare mai più. Bisogna, soprattutto, agire nei confronti dello Stato e delle istituzioni, perché adempiano al loro dovere di rappresentare, sostenere e diffondere i princìpi e i valori dell'antifascismo e della democrazia, come rappresentati nella Carta costituzionale.
Su questo piano non c'è bisogno di altre formazioni o di inventare nulla di nuovo: l'ANPI è già in campo, da sempre sul piano nazionale e in periferia. Si può cogliere l'auspicio di irrobustire ancora questa azione, di non farlo da soli, restando così nel solco di ciò che ci indicano il nostro passato, la nostra tradizione ed il nostro Statuto.
Quanto detto più sopra vale, ovviamente, per l'iniziativa volta a costituire una “Coalizione sociale”, sia che essa assuma un carattere schiettamente politico-partitico, sia che essa faccia riferimento ad una figura nel sindacato con funzioni anche politiche. L'iniziativa sarà seguita con l'attenzione e l'interesse che merita. Va considerata attentamente anche nel contesto di futuri, possibili confronti. Andare oltre significherebbe contraddire quell'autonomia che caratterizza l'ANPI.
Quanto alla manifestazione del 28 marzo, che sembra avere un carattere sindacale inteso in senso espansivo, l'ANPI condivide molti degli obiettivi e li sostiene, ma – come ha sempre fatto nel passato – conserva, ancora una volta, la propria autonomia, pur esprimendo solidarietà ed augurando successo.
Ciò posto, il Comitato nazionale ritiene necessario ribadire che gli indirizzi di cui sopra fanno parte degli indirizzi e dei modi di essere dell'Associazione.
Linee ed orientamenti, questi, che dal documento politico congressuale vengono indicati come fondamentali per la vita dell'ANPI e implicano il rispetto e l'osservanza da parte di tutti gli aderenti all'Associazione, la cui unità – nel pluralismo di idee e di concezioni – è da ritenersi fondamentale perché essa possa, non solo e non tanto, continuare ad esistere, quanto e soprattutto perché possa continuare a crescere, rafforzando l'adesione ai valori di cui è portatrice e la propria necessaria autorevolezza.
La linea indicata, dunque, va seguita da tutti, non per necessità di disciplina ma in coerenza con l'adesione ad una Associazione che ha tradizioni forti e valori importanti, ma anche uno Statuto ed un Regolamento.
Il faro che deve guidare ogni azione deve essere ispirato ai princìpi di fondo dell'Associazione ed a quel “senso di appartenenza” che è fondamentale per una convivenza ordinata, consapevole e unitaria all'interno dell'ANPI.
Roma, 24 marzo 2015
Il Comitato nazionale ANPI