Combat folk per non dimenticare
Battaglione alleato è il titolo del nuovo lavoro dei Modena City Ramblers nato, come da loro tradizione, dall'incontro con persone e storie del territorio emiliano in cui vivono, poi tradotti in musica ed esportati in tutta Italia. Un'opera che si arricchische del contributo di artisti e band legate professionalmente e umanamente ai MCR.
Nati nel 1991, i Modena hanno da subito miscelato le loro passioni - l'impegno politico, la memoria atifascista, l'amore per la musica tradizionale irlandese – inaugurando un genere musicale, il combat folk, che da allora ha risuonato in ogni manifestazione che si rispettasse con le note della loro versione di Bella Ciao.
Una passione civile che li ha portati nel tempo ad incontrare storie di altre regioni, contribunedo ad una diffusione di conoscenza e coscienza in tanti giovani.
Il titolo della loro nuova fatica, Battaglione alleato, viene da un episodio della Lotta di Liberazione a Reggio Emilia, episodio che tuttavia varca i confini emiliani per approdare in Scozia, e tanto dice di un antifascismo condiviso a livello internazionale.
La notte tra il 26 e il 27 marzo 1945 cento uomini fra cui militari britannici delle SAS, partigiani del Gufo Nero e della Brigata Garibaldi, soldati russi fuggiti dai campi di internamento e disertori tedeschi uniti ai partigiani attaccano il comando tedesco di Botteghe d’Albinea, importante nodo nazista sulla Linea Gotica occidentale. L’attacco è accompagnato dal suono di una cornamusa che dà la carica agli incursori. L’operazione “Tombola” si rivelerà un piccolo grande successo, strategico e “morale”.
A livello istituzionale il doppio cd è stato patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Reggio Emilia e dai comuni di Albinea e Rubiera. Con una parte dei proventi delle vendite, e grazie all'impegno dell'INSMLI e degli istituti e musei disponibili ad una presentazione, verrà finanziata una borsa di studio rivolta a studenti per una ricerca sulla storia della Resistenza.
L'Anpi di Reggio Emilia, assieme all'INSMLI, a Istoreco – istituto di storia contemporanea di Reggio Emilia - e all'Istituto storico di Modena ha patrocinato l'album e ha incontrato i musicisti per parlare delle loro nuove canzoni. Ecco il commento dei MCR all'album.
Come MCR, portiamo avanti ormai da vent’anni un percorso musicale che si nutre di riferimenti alla nostra storia, con particolare riguardo alla Lotta di Liberazione, ritenendo che i valori legati alla Resistenza siano i temi fondanti per una evoluzione coerente e democratica della nostra società.
Non crediamo che la musica debba necessariamente essere solo intrattenimento, e siamo pure convinti che per dare messaggi importanti occorra spesso, soprattutto nei riguardi dei più giovani, fare sognare. Cercando dei linguaggi che destino interesse, che divertano, che emozionino, che inducano a riflettere.
Riteniamo particolarmente interessante il fatto che l’impresa militare del “Battaglione Alleato” sia stata realizzata da un insieme composito di uomini, dalle diverse vicende, esperienze, culture e capacità, uniti nel comune obbiettivo di vincere per un mondo migliore, libero e finalmente pacifico.
I giovani combattenti che parteciparono all’impresa “Tombola”, ancorché profondamente segnati dall’esperienza della guerra, non erano poi così diversi da quelli di oggi. Anche loro scherzavano, cantavano e ballavano nelle notti d’attesa prima dell’attacco, inseguivano storie d’amore e tessevano amicizie, e la musica li ha sempre accompagnati. Una storia di profonda umanità, coraggio, passione, volontà. Ci vorrebbero cento canzoni per ricordarne ogni suo colore.
Come Modena City Ramblers abbiamo inciso cinque canzoni: “Al pivarol c’al vin dal ciel”, con un testo ibrido in dialetto reggiano e inglese, ispirata alla storia del piper scozzese paracadutato per accompagnare l’attacco, David Kirkpatric, e uno strumentale dedicato al mitico reparto partigiano di incursori “Gufo Nero”. Ancora una ballata dedicata al capo dei Gufi Neri, il reggiano Glauco Monducci, “Gordon, Glauco”, e due interpretazioni di una canzone scritta dal celebre clarinettista Henghel Gualdi, con testo dello storico emiliano Ugo Bellocchi, dedicata proprio all’impresa: “Avevamo vent’anni”.
Alcuni componenti del gruppo hanno poi inciso altre canzoni, come gruppi di lavoro “aperto” ad esempio: “Noris, Imelde” e “Ofelia Neri staffetta partigiana”, dedicata a due staffette; “L’amore altrove”, sui pensieri che percorrono la mente e il cuore dei combattenti nella veglia prima dell’operazione; “Victor Modena”, ispirata alla figura del leggendario comandante della brigata di russi mandati al fronte dai nazisti come truppa d’assalto e poi fuggiti sulle montagne per unirsi ai partigiani. Alla figura del partigiano ebreo Gino Beer è dedicato un set di tradizionali klezmer abbinati ad una canzone originale, “Gino”; “Molto stanco” è invece dedicata al cannone di cui disponeva il Battaglione, faticosamente trascinato a braccia dai combattenti, da cui il soprannome. “Cinque tedeschi ad Albinea” ricorda i militari del Reich fucilati perché in procinto di passare coi partigiani, a cui già avevano fornito informazioni strategiche, che portarono poi a pianificare l’operazione. Una ballata è dedicata a Hans Amoser, disertore austriaco entrato a far parte dei Gufi Neri, “Partigiano Hans”; “Nozze Partigiane” è ispirata alla storia del partigiano Georg, disertore tedesco che il 25 aprile convolò a nozze con la sua amata staffetta. C'è poi la toccante ballata dedicata a due sorelle partigiane, “Libertà e Foresta”: “La libertà è disobbedienza”; e ancora “C’era”, combat song sui partigiani costretti alla guerra per costruire un mondo futuro di pace e libertà; “Testamento partigiano”, dedicata alla memoria del capo delle Brigate Garibaldi unite al Battaglione, Gianni Farri; il reggae “This time” ispirata alla memoria dei tanti “Freedom fighters” italiani e non solo; “22 ore” e “27 marzo” sul momento dell'attacco.
“Bastardi e Pezzenti” è invece un'amara riflessione sulle nuove generazioni di precari e sfruttati paragonati alle generazioni che vissero la guerra e scelsero da che parte stare.
Il risultato finale è un doppio cd, quasi un concept album, con oltre venti canzoni colonna sonora odierna di una storia che merita di venire ricordata.
Glauco Bertani, Gemma Bigi
L'intervista integrale ai Modena City Ramblers è pubblicata dal Notiziario Anpi (RE), n. 4/2012.