Concerto dei Cantasociale
Domenica 30 ottobre, alle ore 15, l'Anpi di Crescenzago presenta Festa/Festival dell’Unità d’Italia a Milano Turro, Piazza Governo Provvisorio.
Il concerto tematico dei Cantosociale, canti, musiche,storie di Risorgimenti, Resistenze, Diritti e Libertà dal 1800 al 2011 passando dal 1945.
Dopo i numerosi spettacoli presentati negli ultimi anni nella nostra penisola i Cantosociale in occasione della festa del 25 Aprile nell’anno della ricorrenza dei 150 anni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia propongono un nuovo spettacolo, che raccoglie le storie, le canzoni soprattutto le passioni risorgimentali e resistenti in un percorso tra 800’ e 900’ che lega in un filo i temi comuni che hanno caratterizzato le esperienze più alte del popolo italiano: il Risorgimento e la Resistenze, presenti ancora oggi nonostante tutto, non solo nelle vie e nelle piazze della nostra città,come recita il titolo dello spettacolo.
Il concerto-testimonianza in forma di recital propone canti, musiche affiancate a monologhi brevi che raccontano storie (da fonti orali) legate tra loro dall’esigenza di testimoniare la continuità tra le due più alte esperienze della storia Italiana: la resistenza al nazifascismo e l’opposizione ai diversi "padroni" dell’Italia dagli austriaci, ai francesi, dai Borboni ai Savoia ai Papi. Musiche e Testi che ricordano i valori che hanno mosso la gente italica alle lotte sia nell’800’ che nel 900: la ricerca della pace, della giustizia, della libertà che ancora oggi sono la dote lasciata in eredità alla nostra Repubblica e alla sua Costituzione. Un doveroso tributo non solo a chi ha combattuto ma anche a chi ha vissuto patendo la fame, la povertà e ha sofferto per i morti delle lotte e delle guerre, per la lontananza dei propri cari, per il lavoro duro e sfiancante e non ha mai smesso di pensare che la propria Nazione dovesse essere libera e giusta .
Questi temi forti saranno le tappe di un percorso guidato da monologhi brevi che rifuggono la facile retorica guidando con toni popolari il racconto degli avvenimenti storici verso il naturale sbocco nei versi delle canzoni.
Il repertorio dello spettacolo infatti è frutto di una accurata ricerca di canti sociali e storici:, talvolta celebrativi talvolta i irriverenti,talvolta costruiti intorno a strofette oppure da fogli di cantastorie e dall’altra da veri e propri poemetti epici con musiche e versi mutuati dal melodramma. A queste si affiancano canzoni d’autore appositamente recuperate e altre originali scritte dal gruppo; le musiche tradizionali sono secondo lo stile del gruppo, trattate con rispetto seppur riarrangiate con sonorità e ritmi qua e là punteggiati di folk, rock, blues persino rap.
Voci e suoni che ci parlano di gente e luoghi,di modi diversi con i quali è avvenuta la costruzione la successiva riconquista dell’unità italiana, per dar voce da una parte ai mazziniani,ai garibaldini, ai piemunteis ma anche ai briganti a dall’altra a chi a combattuto in montagna e si è opposto con coraggio appoggiando la resistenza e a quelli che con sacrificio lo hanno fatto anche nella vita quotidiana in pianura, nei propri paesi e città. Un filo conduttore interrotto e poi riannodato che lega i vari fratelli Cairoli con diversi i fratelli Cervi. Non è un caso che certi nomi ritornino anche nei canti dall' inno Garibaldino a quello partigiano delle Brigate Garibaldi dai "Briganti della Montagna" e "Briganti se more" che certe melodie e testi siano addirittura molto simili "Oh Venezia che sei la più bella" e "Oh Germania che sei la più forte"…
Nello spettacolo tra brani famosi e altri meno non mancheranno oltre ai i classici (Bella Ciao, Dalle belle città, Fischia il vento…)anche "Camicie Rosse " di Massimo Bubola,la Strehleriana "Ma mì", e il Canto dei Deportati (Fausto Amodei).
Si tratta in definitiva una sorta di recital, secondo lo stile dei Cantasociale, gruppo attivo dal 1998 sul territorio nazionale con concerti, lezioni, animazioni culturali in vari contesti; dai teatri alle biblioteche dalle piazze ai centri sociali alle strade.
Dei Cantosociale fanno parte Vittorio Grisolia, violinista e pluristrumentista (ocarine, baghèt, flauti popolari, mandolino, armonica a bocca…) di valore assoluto nel panorama del folk italiano. Fondamentale anche l’apporto di Christian Anzaldi, trentenne novarese, stimato maestro di chitarra è noto per la sua vivace attività musicale in gruppi rock, pop,blues dell’area novarese –milanese. La sua molteplice versatilità strumentale dalla fisarmonica alle diverse chitarre acustiche ed elettriche oltre a dobro, banjo ha arricchito di colori e timbri la musica del gruppo.Recentemente ha arruicchito l’organico Davide Buratti apprezzato contrabassista di estrazione jazzistica ben conosciuto anche in ambito cantautorale. Il nucleo storico è composto dall’istrionico Piero Carcano che oltre a scrivere i testi, cantare, suonare kazoo e percussioni, recita e anima (quando è il caso)conducendo "empaticamente" per mano il gruppo in simbiosi con il pubblico. A fianco a lui Gianni Rota, l’inseparabile "fratello"artistico, grintoso, ritmico e sensibile accompagnatore con la chitarra acustica, suadente ricamatore di melodie al flauto traverso nonché cantante dalla voce ruvida e "nera". Il bresciano è un vero e proprio "rambler" di strada al servizio del gruppo, capace di districarsi in ogni situazione. I Cantosociale pur privilegiando l’aspetto emotivo e sociale del canto e della musica con gli anni hanno affinato le interpretazioni riuscendo gradualmente a caratterizzarsi di un suono distintivo: un " corposo, appassionato e contagioso folk" capace di permeare di forza emotiva e sensibilità le diverse situazioni performanti.
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