Difendere la Costituzione sì, un altro partito no
Dichiarazione del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, manifestazione preannunciata per il 12 ottobre a Roma, per iniziativa di Rodotà, Zagrebelsky, Landini ed altri.
Da varie parti vengono richieste e proposte relative alla manifestazione preannunciata per il 12 ottobre a Roma, per iniziativa di Rodotà, Zagrebelsky, Landini ed altri.
Come ho già avuto occasione di scrivere c'è stata una notevole incertezza, dopo la manifestazione del 2 giugno a Bologna contro la progettata riforma costituzionale (a cui l'ANPI aveva partecipato in prima persona), sulle modalità di prosecuzione della battaglia.
In agosto, sono maturate iniziative diverse e anche diversamente interpretate e interpretabili, alcune nell'ambito degli orientamenti emersi a Bologna, il 2 giugno, altre più squisitamente e specificamente politiche, tanto che molti giornali hanno pensato alla volontà di creare un nuovo soggetto politico di sinistra.
Ho chiesto dei chiarimenti, perché è ovvio che sulla linea del 2 giugno non ci sono problemi, mentre ce ne sarebbero per l'ANPI se l'obiettivo fosse quello di creare un'altra sinistra, non perché esso non sarebbe lecito, ma perché non rientrerebbe tra i nostri compiti e nella nostra natura.
Stiamo aspettando chiarimenti definitivi, un eventuale invito per la manifestazione del 12 ottobre (che ancora non abbiamo avuto) e poi decideremo con serenità e chiarezza, come sempre. Naturalmente, la decisione deve essere nazionale, trattandosi, appunto,di una manifestazione nazionale. Al più presto, la Segreteria discuterà sul tema, sulla base degli elementi di conoscenza disponibili e deciderà.
Nel frattempo, tengo a precisare, per quelli che hanno fretta e presentano ordini del giorno, formulano richieste impellenti, ecc.: che manca quasi un mese; che la battaglia per la difesa e attuazione della Costituzione non si esaurisce solo con le grandi manifestazioni, ma richiede un impegno continuativo, iniziative anche locali di discussione e riflessione, costituzione di ampi comitati per la Costituzione, e tante altre cose che ho auspicato e richiesto con la relazione presentata al Comitato nazionale del 26 giugno, approvata all'unanimità e poi ampiamente diffusa.
Mi sorprende il fatto che mentre diversi Comitati provinciali hanno preso posizione, promosso manifestazioni, costituito comitati, alcuni di quegli organismi periferici che adesso mostrano molta fretta per aderire ad una manifestazione nazionale, finora non abbiano fatto nulla sul piano indicato in quella relazione, che costituiva anche una direttiva e un impegno per tutti. Ricordo ancora una volta che la battaglia non sarà né facile né semplice ed avrà bisogno del contributo e dell'apporto di tutti e soprattutto di una ricchezza e molteplicità di iniziative.