Mario Alicata
Aderì al Partito comunista nel 1940, dopo aver partecipato, fin dal 1935, all'attività di gruppi antifascisti clandestini a Roma e Milano. Arrestato e deferito al Tribunale speciale, scontò 9 mesi di carcere e poté riacquistare la libertà soltanto per la caduta del fascismo. Tra gli esponenti più attivi dell'organizzazione comunista romana, fu condirettore de Il Lavoro italiano, organo dei sindacati, del quale fu pubblicato un solo numero, il 9 settembre 1943, quando già i patrioti di Roma combattevano contro i tedeschi alle porte della Capitale.
Nei mesi dell'occupazione nazista, Mario Alicata curò l'edizione clandestina del giornale del suo partito, col quale rivendicò con orgoglio il valore della azione antinazista dei GAP romani in via Rasella.
Dopo la Liberazione, entrato nel Comitato centrale del PCI, diresse dapprimaLa Voce di Napoli e poi la redazione romana de l'Unità. Nel 1945 fu assessore nella Giunta del CLN del Comune di Roma e, nel 1946, fu consigliere comunale a Napoli e membro del direttivo di quella Federazione comunista. Divenuto segretario regionale del PCI campano, fu in prima fila nella battaglia per la rinascita del Mezzogiorno e alla testa delle lotte contadine per l'occupazione delle terre. Condirettore de La Voce del Mezzogiorno, Alicata fu anche membro del Comitato nazionale per la rinascita dell'Italia meridionale.
Nel 1952 fu sindaco di Melissa (oggi provincia di Crotone) e nel 1954 fondò, con Giorgio Amendola, Cronache meridionali. L'anno successivo gli fu affidata la direzione della sezione culturale del PCI e dopo il IX Congresso del suo partito (4 febbraio 1960), assunse la direzione dell'edizione nazionale de l'Unità. È il 1964 quando Mario Alicata entra nella segreteria del PCI e dal 1966 fa parte dell'Ufficio politico. Ininterrottamente eletto deputato comunista dal 1948, Mario Alicata fu stroncato da un ictus proprio il giorno che, come ha ricordato recentemente la nipote Cristiana, aveva pronunciato alla Camera un acceso e appassionato discorso contro l'abusivismo edilizio nella Valle dei Templi di Agrigento.
Su di lui ha lasciato una partecipe biografia l'illustre architetto Bruno Zevi, che fu suo compagno di classe al Liceo "Torquato Tasso" di Roma. A Mario Alicata, (che fu anche tra gli sceneggiatori di "Ossessione" di Luchino Visconti), sono intitolate in ogni parte d'Italia strade, circoli culturali, sedi dei partiti della sinistra. A Palermo, al "Museo Guttuso", è esposto un suo intenso ritratto.
Dal 1996 alla "Fondazione Gramsci" di Roma sono raccolti i documenti e le carte del partigiano e intellettuale comunista che comprendono, naturalmente, anche Intellettuali e azione politica e Lettere e taccuini da Regina Coeli, pubblicato nel 1977 con prefazione di Giorgio Amendola.