Alfredo Bai
Allo scoppio del secondo conflitto lavorava con la moglie (una livornese che gli aveva dato due figli), all'Arsenale di Torino, dove era stato assunto come assistente tecnico.
Antifascista, nel maggio del 1944 Bai decide di entrare nella Resistenza, raggiunge la Valle di Lanzo e, col nome di battaglia di "Lampo" combatte nella 19ma Brigata della II Divisione garibaldina. Ferito alla gamba destra, non rinuncia alla lotta, che proseguirà sino a quando l'ultima formazione che "Lampo" ha comandato (la 31ma Brigata dell'VIII Divisione autonoma "Valle Orco"), non sarà smobilitata nel giugno del 1945.
Bai torna al suo lavoro all'Arsenale, ma qualche anno dopo scopre la sua vera vocazione: la scultura, per la quale diventerà famoso. Tante le sue opere (dalla targa in bronzo a ricordo delle vittime della guerra, collocata vicino all'ingresso della prefettura di Torino, alla statua di San Bernardino da Siena eretta a Trana, alle opere in bronzo sparse in molti paesi piemontesi, alla statua del più giovane dei due figli &lquo; Gigi - eretta, in grandezza naturale, a fianco della tomba di famiglia a Trana), ma la più importante è, senza dubbio, Il Cristo delle Vette. Èuna statua composta da 11 moduli (la sola testa pesa 54 chili), alta quasi 4 metri e campeggia, a 4.167 metri, in cima al Balmenhorn (gruppo del Monte Rosa) dove è stata collocata nel 1955. Bai aveva sognato di realizzarla durante l'ultimo periodo della Resistenza, se fosse tornato a casa sano e salvo.