Mario Gennari
Di famiglia antifascista, a 15 anni cominciò a lavorare nel locale "Silurificio", diventando tornitore. Nel 1942 aderì al Movimento popolare di liberazione e fece parte dei gruppi armati operanti in città. Nel 1943 Gennari fu ammesso nelle file del Partito comunista e l'anno successivo diventò membro del Comitato cittadino e del Comitato d'azione. Ai primi di dicembre del 1944, alla guida di un gruppo armato, attaccò il presidio della Milizia fascista della locale raffineria. Nello scontro fu ucciso il comandante del presidio, ma cadde anche uno dei partigiani. Mario Gennari, rimasto ferito, fu catturato dai militi che lo portarono all'ospedale e che lì lo torturarono selvaggiamente perché parlasse. Gennari spirò senza aver fatto il nome dei compagni. Al suo nome sono state intitolate una scuola e una via di Fiume.