Andrea Piumatti
Sorpreso dall'armistizio mentre prestava il servizio di leva in Marina nell'isola di Palmaria, (era addetto alla 41ª Batteria La Spezia), il ragazzo tornò a Torino, dove la sua famiglia abitava. Presto Piumatti decise di non rispondere ai bandi della repubblica di Salò e di entrare nella Resistenza; divenne così partigiano della Brigata "S. Magnoni" della 43ª Divisione "De Vitis". Un mese più tardi, Andrea fu incaricato di recarsi a Torino per procacciarsi del materiale; in via Belfiore, all'incrocio con corso Raffaello, incappò in alcuni militi del RAP (Reparti anti partigiani), che lo perquisirono. Il giovane non aveva con sé alcuna arma, ma i fascisti decisero di portarlo in caserma per interrogarlo. In piazza Carlo Alberto, dove oggi c'è una lapide commemorativa fatta apporre dal Comume, tentò la fuga verso la galleria Subalpina: cadde ferito da colpi di pistola. Raggiunto dai fascisti, il ragazzo fu finito con due colpi di rivoltella, sparati a bruciapelo alla tempia. Nel suo paese natale, ad Andrea Piumatti è stata intitolata una strada.