Mario Giovana
Era ancora studente a Torino allorché decise di entrare nella Resistenza. Col nome di battaglia di "Giovanna", ai primi di dicembre del 1943 faceva già parte di una banda di "Giustizia e Libertà", che si batteva contro i nazifascisti nel Cuneese e che aveva armato col bottino asportato da una caserma di Sommariva Bosco. Con i suoi uomini passò quindi in Valle Gesso e partecipò ai combattimenti di Vinadio e di Boves, dove fu ferito. Nel febbraio del 1944 il giovane partigiano si batteva in Valle Stura, come comandante di squadra prima e poi come comandante di distaccamento della Brigata G.L. "Besana", che era stata comandata da Giorgio Bocca. Alla testa della "Rolando Besana", partecipò agli scontri per la liberazione di Savigliano e per questi fatti d'arme fu nominato vicecommissario della II Divisione alpina G.L. Nell'Italia liberata, Mario Giovana fu, dal 1946 al 1947, capo redattore del settimanale piemontese del Partito d'Azione Giustizia e Libertà e poi, sino al 1952, del mensile Resistenza. Diventato militante socialista ha lavorato nel quotidiano romano L'Italia socialista, all'Avanti!, a Mondo Nuovo. Membro del Comitato centrale socialista con Pietro Nenni dal 1970, è stato anche vice segretario della Federazione socialista torinese e segretario regionale per il Piemonte. Oltre che impegnato nel lavoro di giornalista, Mario Giovana ha scritto importanti libri di argomento storico e in particolare sulla Resistenza in Italia e all'estero. Ricordiamo qui soltanto il suo Algeria anno settimo, pubblicato a Milano nel 1961 e Giustizia e Libertà in Italia. Storia di una cospirazione antifascista. 1929-1937, uscito a Milano nel 2005. Al nome di Giovana, che nel 1952 aveva vinto il "Premio Città di Milano" per uno studio sulla Resistenza italiana, è intitolato il Centro culturale di Mombasiglio (CN).