Lionello Menini
Arruolato nell'esercito repubblichino, nel giugno del 1944 il giovane disertò dal suo reparto a Laigueglia e si unì ai partigiani dell'Imperiese. Due mesi dopo, essendosi distinto per il suo impegno nella lotta contro i nazifascisti, fu designato comandante di un distaccamento e sul finire del 1944 divenne comandante di una Brigata "Garibaldi". Il 30 dicembre del 1944, mentre Menini si trovava ad Armo, sede dell'Intendenza della Divisione, i tedeschi, guidati da una spia, accerchiarono nella notte il piccolo centro abitato. Una parte dei garibaldini riuscì a mettersi in salvo; dieci di loro (compreso Menini, che riuscì a mandare al Comando di Divisione della "Garibaldi" un messaggio, con istruzioni per limitare le conseguenze della delazione), furono catturati. Processato e condannato a morte, Menini fu eliminato dai tedeschi quattro giorni dopo la cattura.