Augusto Nassivera
Emigrato in Francia come carpentiere nel primo dopoguerra, Augusto Nassivera trova risposta alla sua sete di libertà e di giustizia nelle idee comuniste che circolano nell'ambiente di lavoro. Rientra a Forni di Sotto nel 1932, in seguito alla morte del padre, e viene arrestato per aver compiuto un gesto di ribellione contro il regime (aver tagliato un albero dedicato ad Arnaldo Mussolini). Viene condannato a cinque anni di confino a Ventotene, dove ha modo di conoscere importanti esponenti dell'antifascismo e di consolidare la sua formazione politica attraverso lo studio e il dialogo con i compagni. Scontata la pena e mandato a casa in domicilio coatto, tenta di unirsi alle Brigate Internazionali che sostengono la Repubblica di Spagna, ma viene arrestato a Ventimiglia e condannato a sette anni di prigione. Esce nel luglio 1943 e nel suo paese incontra dei giovani insofferenti al fascismo, tra cui Mansueto Nassivera (link), Cesare Marioni ed Elio Polo con i quali forma un sodalizio che li porterà ad unirsi alle prime forze partigiane in formazione nella zona.
Augusto assume il nome di battaglia “Nembo” ed è una delle figure di spicco della Resistenza in Carnia. In qualità di Commissario di Brg Garibaldi “Carnia”, dirige numerosi attacchi alle forze nazifasciste, ma il 9 gennaio 1945 viene ucciso in combattimento: una spia ha condotto un reparto di cosacchi al suo rifugio partigiano a Rio Vinadia, nei pressi di Prato Carnico.
Osvaldo Fabian, che con lui aveva condiviso anche il confino, lo ricorda così: “Nembo era un uomo ferreo, di estremo coraggio, decisione e chiarezza di idee, un vero comandante garibaldino ed un vero comunista; ma era anche un uomo di grande umanità e simpatia ed in certi momenti anche di grande dolcezza, amatissimo dai suoi uomini e da tutti i compagni e che a mio parere, pur avendo rivestito posizioni di grande responsabilità e di comando, non fu sufficientemente apprezzato per il grandissimo valore militare, politico e morale che aveva”.
Questa la motivazione della Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria (la data di morte riportata purtroppo è errata):
“Vecchio antifascista, fin dall'inizio partecipa attivamente al movimento di Liberazione in Carnia dapprima organizzando formazioni armate partigiane, che poi egli stesso guida in ardite imprese. Circondato da forze tedesche con il suo reparto, impegna decisamente il combattimento fin tanto che, di fronte alla preponderanza del nemico, dopo aver ordinato ai suoi uomini di ritirarsi, ne fronteggia egli stesso il ripiegamento, trovando gloriosa morte sulla posizione da lui fino all'ultimo difesa. – Zona Fraseneit (Carnia), ottobre 1943 – giugno 1945 (sic)”.