Carmelo Salanitro
Negli anni del primo dopoguerra fu - eletto nella lista del Partito popolare - consigliere provinciale a Catania. Militante cattolico, Salanitro, che insegnava al Liceo "Cutelli" di Catania, fu negli anni del regime un oppositore del fascismo. Scosso dalla promulgazione delle leggi razziali e, ancor più, dall'entrata in guerra dell'Italia, il professore, nell'autunno del 1940, decise di scrivere e diffondere clandestinamente volantini inneggianti alla libertà. Arrestato e deferito al Tribunale speciale - perché, com'è scritto testualmente, nei dattiloscritti di Carmelo Salanitro "si faceva istigazione a non combattere, a uccidere il Duce e il Fuehrer, si offendevano i medesimi, si vilipendiava il fascismo" - il professore fu condannato a 18 anni di reclusione. Trasferito da un penitenziario all'altro, nel 1943 Salanitro fu consegnato ai tedeschi, che lo deportarono a Dachau. Di lì il professore catanese fu trasferito nel campo trincerato di Vienna e, infine, a Mauthausen. In questo lager, dopo aver sopportato per mesi e mesi privazioni, patimenti e sevizie, Salanitro fu ucciso proprio nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1945. Sessant'anni dopo, una strada di Tremestieri Etneo è stata intitolata a Carmelo Salanitro. Il liceo di Catania dove il professore aveva insegnato, da due anni bandisce un "Premio Carmelo Salanitro" che, nel sessantesimo della Liberazione, è stato assegnato a Serena Alessi per il racconto, in italiano e in inglese, "Uno contro tanti".