Renato Hirsch
Di facoltosa famiglia ebraica e titolare, nel Ferrarese, di alcune fabbriche di maglieria nelle quali lavoravano oltre mille operai, dopo l'avvento del fascismo si schierò decisamente contro il regime. Forte dei suoi precedenti militari (aveva combattuto con valore durante la Prima guerra mondiale, era stato ferito ed era stato decorato di Medaglia d'argento), Hirsch era riuscito a contrastare gli squadristi ferraresi e, nonostante fosse inviso alle autorità fasciste, a portare avanti, anche nei confronti dei suoi operai, la sua politica di liberale di sinistra. Con lo scoppio della Secondo conflitto mondiale non riuscì però ad evitare di essere espropriato di ogni suo avere (le sue aziende gli erano già state sottratte, in base alle Leggi razziali del 1938). Il 12 giugno 1940, Renato Hirsch fu internato nelle Marche (a Urbisaglia, in provincia di Macerata). Alla caduta di Mussolini, Hirsch rifiutò di riparare all'estero e rientrò nella sua città, dove, dopo l'annuncio dell'armistizio, divenne uno dei punti di riferimento della lotta di liberazione. Membro del CLN provinciale in rappresentanza del Partito liberale, sostenne una linea attivamente unitaria con le forze più combattive della Resistenza. Determinante fu la sua presa di posizione, in seno al CLN, per la proclamazione dello sciopero generale insurrezionale nella fase conclusiva della lotta. Così Ferrara si liberò dai nazifascisti un giorno prima dell'arrivo delle avanguardie degli Alleati, e fu proprio Hirsch ad accoglierle come prefetto nominato dal CLN. L'industriale resse egregiamente il suo incarico per alcuni mesi e divenne poi presidente della Commissione provinciale di epurazione. Nel 1954 (Presidente del Consiglio e ministro degli Interni Mario Scelba), fu negato a Hirsch ogni riconoscimento. Ma intanto lui - che nel 1946 si era trasferito in Palestina, era rientrato a Ferrara e, nel 1949, era definitivamente emigrato in Israele - viveva poveramente in un kibbutz. Vi morì quasi cieco. Nel 1997 la Giunta comunale di Ferrara ha deliberato che una via della città fosse intitolata a Hirsch. La targa stradale reca la scritta: "Renato Hirsch -Prefetto della Liberazione".