Ermanno Gorrieri
Già durante la dittatura, quando ancora era studente, Gorrieri aveva cominciato a frequentare circoli cattolici antifascisti. Fu tra i primi a prendere le armi quando si trattò di combattere contro i nazifascisti e non a caso proprio Gorrieri, con Sisto Ferrari (morto nello stesso giorno nel Modenese, a Magreta) raccolse subito, dopo la sconfitta tedesca a Cassino, l'appello del CLN Alta Italia per un'offensiva generale con l'indicazione di creare nelle zone liberate vere e proprie forme di governo amministrativo. Così ad alzare la bandiera della democrazia, dopo oltre vent'anni di regime, sull'appennino modenese fu la "Repubblica di Montefiorino", che i partigiani delle "Brigate Italia", comandate da Gorrieri, avevano costituito, dopo aver sconfitto tutti i presidi della Guardia nazionale repubblichina presenti nella zona. Reca la data del 26 giugno 1944 il primo verbale della giunta liberamente eletta dagli abitanti dei paesi dell'Appennino e se la successiva, sanguinosa reazione dei nazifascisti fece cadere dopo 45 giorni la "Repubblica" di Gorrieri, già nell'ottobre le giunte popolari ripresero a funzionare. Lo stesso Gorrieri ebbe modo di ricordare che quello di Montefiorino "fu un evento non privo di efficacia militare e ne è prova il fatto che gli Alleati hanno rifornito di armi le forze partigiane con numerosi aviolanci e che hanno paracadutato una missione di ufficiali inglesi che svolgesse la funzione di collegamento tra il comando partigiano e quello alleato". Subito dopo la Liberazione, Gorrieri fu segretario provinciale della DC a Modena. Nel 1947 fondò la Cisl locale. L'anno successivo l'Unione delle Cooperative di produzione e lavoro per combattere la disoccupazione. Eletto deputato per una legislatura, non volle essere ricandidato. Fu pure segretario regionale democristiano e consigliere regionale, sempre per un solo mandato, poi - in qualche modo insofferente al predominio democristiano in Italia - si dedicò agli studi di economia ed a un Centro culturale di Modena. Al 1987 risale il suo ultimo, importante incarico pubblico: ministro "tecnico" del Lavoro nel governo Fanfani. Nel 1993 l'iniziativa di costituire, con Pierre Carniti, il Movimento dei Cristiano Sociali. Nel suo ultimo libro (Parti uguali tra disuguali - Povertà, diseguaglianza e politiche redistributive nell'Italia di oggi) Gorrieri si richiamava al pensiero di don Milani. Alla notizia della morte di Gorrieri, Sergio Cofferati ha dichiarato: "... scompare uno dei protagonisti delle democrazia italiana... comandante partigiano, esponente di spicco della vita politica e istituzionale, stimato e riconosciuto rappresentante del cattolicesimo democratico e sociale. Una figura indelebile di quell'Emilia dove si sono fecondamente incontrati il riformismo cristiano e quello laico".