Ergastolo per il nazista Alfred Stork: colpevole del massacro di Cefalonia
L’ANPI Nazionale, costituita parte civile nel procedimento penale a carico di Alfred Stork, nella persona del proprio Presidente, prof. avv. Carlo Smuraglia, e difesa dagli avvocati Emilio Ricci e Rosa Anna Ruggiero, comunica che oggi, 18 ottobre, il Tribunale militare di Roma ha riconosciuto la responsabilità penale dell’imputato, condannandolo all’ergastolo, per il massacro compiuto nel settembre del 1943 sull’isola di Cefalonia, dove vennero fucilati per mano tedesca, in esecuzione di uno specifico ordine di Hitler, centinaia di soldati italiani, prigionieri di guerra, in spregio delle convenzioni internazionali che – anche all’epoca dei fatti – imponevano un trattamento umano dei militari che avevano ormai deposto le armi.
Alfred Stork, oggi novantenne,che vive in Germania a Kippenheim, a suo tempo aveva confessato di aver preso parte alle fucilazioni degli ufficiali della divisione Acqui a Cefalonia nel settembre del 1943.
La decisione giudiziaria, che interviene dopo un colpevole ritardo di settanta anni, grazie al serio e attento sforzo investigativo del
Procuratore militare, Dott. Marco De Paolis e alla caparbia tenacia di alcuni familiari delle vittime, delle associazioni e dell’Anpi, assume
un’importanza decisiva perché per la prima volta un Tribunale ha riconosciuto la colpevolezza di quei militari tedeschi che si resero
responsabili dell’eccidio di Cefalonia.
La sentenza è certamente destinata a fare la storia anche nella parte in cui riconosce il diritto al risarcimento dei danni a favore dell’Anpi,
la cui costituzione di parte civile è stata ammessa in considerazione del fatto che l’Associazione è stata formata per dare corpo unitario alle
aspirazioni di libertà e giustizia proprie dei partigiani, per conservarne e tramandarne i valori e per non disperdere il messaggio antifascista di cui i partigiani erano portatori.
Carlo Smuraglia - Presidente Nazionale ANPI
Avv. Emilio Ricci
Avv. Rosa Anna Ruggiero