Il dibattito al 15° congresso sognando la bella Italia di domani
Beh, per essere un’associazione di vecchi reduci, l’Anpi, bisogna dirlo, si difende bene. Decine e decine di interventi col cuore in mano ma con gli occhi bene aperti sui problemi dell’oggi.
Già, la guerra in Libia è lì a evocare maligni fantasmi. E c’è la Costituzione bellissima e incompiuta. E c’è la crisi della scuola. E c’è la democrazia sbiadita e talvolta corrotta che i governanti praticano con indolenza interessata. E ci sono i morsi cattivi di una illegalità diffusa che, non solo al Sud, avvelena la vita degli onesti. E c’è un federalismo che spessa emana l’odore sospetto della secessione.
Così è. Passerà. E passerà proprio perché in questa Italia alla rovescia ci sono ancora tanti cittadini che nei valori della Costituzione continuano testardamente a credere. Che testardamente vogliono continuare a camminare a testa alta e i piedi ben piantati per terra.
Molti di loro neppure lo sanno (bisogna farglielo sapere!) ma i loro valori sono gli stessi di cui l’Anpi è testimone e custode.
Sia chiaro, nella prima giornata di dibattito i delegati “anpisti” non hanno fatto sconti a nessuno. Al governo, all’apposizione, all’Anpi stessa che vuole definire le sfide del futuro. I giovani, certo.
Si sa, ormai non c’è nessuna ostacolo all’iscrizione di “non partigiani”. Il problema è stato risolto un congresso fa. Ci si iscrive come “antifascisti”, e cos’altrimenti erano i partigiani del ‘43?
Aprire ai giovani significa però cambiare. Cambiare linguaggio, aprirsi alle loro sensibilità, definire nuovi metodi di lavoro interno, individuare problematiche specifiche della loro condizione.
Un esempio ovvio? Il lavoro, o meglio il precariato. Un altro esempio meno ovvio? L’informazione sporca che modella le coscienza, la televisione ottusa che infaticabilmente produce modelli di vita lontani mille miglia dalla quotidianità del 99,9% degli italiani.
Peggio ancora: modelli che deformano e negano i diritti a partire da quelli delle donne. Di tutto questo si è parlato nella prima giornata di dibattito del 15° congresso nazionale dell’Anpi. Di democrazia e di dignità. Con passione, intelligenza, impegno civile. Sognando la bella Italia di domani.
Michele Urbano