Il premio letterario della Resistenza Città di Omegna a Bianca Guidetti Serra
Il premio letterario della Resistenza Città di Omegna è stato assegnato quest’anno a Bianca Guidetti Serra per il libro “Bianca la rossa”, scritto con la collaborazione di Santina Mobiglia, pubblicato da Einaudi.
Sabato 21 maggio, a Omegna, nel Forum, lo splendido spazio culturale nato dal restauro di una antica fonderia, alle ore 17,30, la premiazione. Interverranno il sindaco di Omegna, Antonio Quaretta, e l’assessore alla cultura, Maria Giulia Comazzi. Gian Giacomo Migone, docente di storia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino e primo direttore de “L’indice dei libri del mese”, parlerà del libro e di Bianca Guidetti Serra, che si avvicina a compiere 92 anni e che per ragioni di salute non potrà partecipare. Ci sarà invece Santina Mobiglia, che la mattina di venerdì, alle ore 11, incontrerà un gruppo di studenti omegnesi.
“Bianca la rossa” è la biografia di una donna di grande intelligenza e di grande vigore morale, che ha attraversato i momenti più significativi del nostro Novecento, dal fascismo alla Liberazione, alla ricostruzione, al boom economico, al centrosinistra. Prima, nella sua esperienza di vita, è stata la lotta antifascista, quindi, da avvocato penalista (come il padre) è stata la battaglia per la giustizia, per il rispetto delle leggi, nelle fabbriche e nei tribunali, per l’emancipazione femminile, insieme con l’impegno di consigliere comunale o di parlamentare. In questo senso un’esperienza politica originale, di sicuro straordinaria per intensità.
In Bianca Guidetti Serra è rimasta sempre forte se non prevalente la consapevolezza di una specificità e di una responsabilità professionale, sia quando si è occupata di schedature Fiat (lo spionaggio ai danni dei lavoratori di sinistra, comunisti o impegnati nel sindacato) sia quando ha garantito la sua difesa a uno dei membri della banda Cavallero sia quando, in momenti terribili, ha consentito con la sua presenza, malgrado le minacce, lo svolgimento del processo torinese alle Brigate rosse (era stata chiamata come difensore d’ufficio).
Il libro è il racconto di questa storia esemplare e si apre con una sorta di dichiarazione d’intenti: “Da sola non avrei mai pensato a scrivere una mia autobiografia. Ho sempre preferito esprimermi dal punto di vista del "noi" anziché dell' "io", attenermi ai fatti piuttosto che alle impressioni e alla soggettività. Ed è ancora in quello spirito che ho cercato di riannodare i fili del mio passato... Le esperienze di ciascuno sono sempre un fatto di relazioni e di contesti, da cui nascono le scelte: è su questo intreccio che ho cercato di ripercorrere le vicende della mia vita, che attraversa quasi tutto un secolo di grandi conflitti e grandi trasformazioni”.
Il Premio letterario della Resistenza Città di Omegna, istituito nel 1959, ha visto tra i premiati Henri Alleg (il primo), Jean-Paul Sartre, Frantz Fanon, Guenther Anders, Camilla Cederna, Paul Sweezy, Alexandros Panagulis, e, più di recente, Beppe Fenoglio (alla memoria), Gherardo Colombo, Giovanni Giudici, Roberto Benigni, Ryszard Kapuscinski, Tahar Ben Jelloun, Cesare Garboli, Roberto Saviano.