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Il tenente Alvaro e la Volante rossa

Martedì 4 ottobre, alle ore 17,00, presso l'Università popolare di tutte le età, nuova sede, via Maria SS. Liberatrice, 2 (piazza S. Faustino), a Viterbo, il Comitato provinciale Anpi organizza la presentazione dellibro di Massimo Recchioni "Il tenente Alvaro, la Volante rossa e i rifugiati politici italiani in Cecoslovacchia" (Roma, Derive approdi, 2011, pp. 192).
Letture di Laura ANTONINI

Il «tenente Alvaro» era il nome di battaglia di Giulio Paggio, il comandante della Volante rossa, un raggruppamento di ex partigiani comunisti milanesi attivo nel dopoguerra. Con le sue azioni antifasciste e antipadronali ha incarnato i sentimenti di una «Resistenza tradita» perché incompiuta e non sfociata in una rivoluzione politica socialista. La Volante Rossa operò fino al gennaio del 1949 rendendosi responsabile anche di alcuni omicidi. Per la prima volta, questo libro narra le vicende del suo mitico comandante che, evitato l’arresto, con l’aiuto del Pci riparò in Cecoslovacchia dove rimase per il resto della sua vita, nonostante la grazia concessagli nel 1978 dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Il «tenente Alvaro» è stato un personaggio misterioso che ha vissuto per trent’anni sotto falso nome nella clandestinità. Ma è stato anche un personaggio molto scomodo, sia per la storia della Resistenza che per quella del Pci, la cui Direzione ha sempre avuto con lui rapporti ambigui e contraddittori.

Massimo Recchioni (1959) è il principale promotore del Comitato dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia nella Repubblica Ceca. Si dedica ad attività politiche, giornalistiche, socio-culturali e associative. È autore anche di Ultimi fuochi di Resistenza. Storia di un combattente della Volante Rossa.

Nella foto il tenente Alvaro è il secondo da sinistra in piedi.