Laura Conti
Aveva vissuto a Trieste e a Verona, ma Milano divenne la sua città di adozione quando vi si trasferì per frequentarvi, all'Università, la Facoltà di medicina. Fu in quel periodo che Laura Conti, era il gennaio del '44, entrò a far parte del Fronte della gioventù di Eugenio Curiel. Incaricata di svolgere attività di proselitismo tra i militari, pochi mesi dopo la giovane studentessa fu arrestata. Era il 4 luglio, e Laura Conti, che era pedinata, si era recata a una riunione di studenti socialisti in casa di Maria Arata. Tutti i partecipanti alla riunione furono tratti in arresto, compresa Ada Buffulini, che avrebbe dovuto condurre l'incontro per conto del partito. Il 7 settembre, la Conti faceva il suo ingresso nel campo di concentramento di Bolzano (matricola 3786 Blocco F) insieme alla Arata e alla Buffulini, in attesa di venire deportata in Germania. Con Ada Buffulini fece parte, in rappresentanza del partito socialista, del comitato clandestino di resistenza del lager. All'inizio del 1945 riuscì a fare pervenire all'esterno un articolo sulle drammatiche condizioni dei deportati a Bolzano che fu pubblicato sulla stampa antifascista italiana e che fu ripreso da Radio Londra. Tornata libera, nel '49 Laura Conti si laureò in medicina. In Austria si specializzò in ortopedia e quindi si trasferì definitivamente a Milano, dove alla professione di medico (ha lavorato come traumatologa presso l'INAIL, poi nei servizi di medicina scolastica di alcuni comuni del Milanese come ortopedico per l'infanzia), affiancò la militanza politica (prima nel PSIUP e poi, dal 1951, nel PCI) e l'attività di divulgatrice e scrittrice. Tra il 1960 e il 1970 fu eletta consigliere alla Provincia di Milano e, tra il '70 e l'80, consigliere alla Regione Lombardia. Nel 1986 ricevette il premio"Minerva" per la ricerca scientifica e culturale. In anni in cui la questione ambientale era considerata secondaria fu, infatti, tra i primi a introdurre in Italia riflessioni sullo sviluppo-zero, sulla limitatezza delle risorse, sul nesso tra sviluppo industriale e distruzione della natura. Nel '76, in seguito all'incidente di Seveso, aveva condotto una durissima battaglia, anche dalle pagine de l'Unità, contro chi voleva minimizzare il disastro ed eludere responsabilità politiche e civili. A Milano collaborò e fu nel direttivo della Casa della Cultura e fondò e diresse l'Associazione Gramsci. Fu inoltre presidente del Comitato scientifico della Lega per l'Ambiente e deputata alla Camera (eletta nel Collegio Firenze-Pistoia), dal 1987 al 1992, facendo parte della Commissione Agricoltura. Il suo libro Che cos'é l'ecologia, divenne base di formazione del nascente ecologismo italiano. All'esperienza della deportazione è dedicato invece La condizione sperimentale(Mondadori, 1965). Al nome di Laura Conti è intitolato il "Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale" della Regione Lombardia e dell'Università degli Studi di Milano. Il 21 settembre 2007, l'apposita Commissione di Palazzo Marino ha deliberato che, nel marmo del Famedio (il Pantheon di Milano), venisse scolpito anche il nome di Laura Conti.