Luigi Borgna
Figlio di un operaio socialista, invalido della Grande guerra, Luigi “Gino” Borgna vive nel rione Borgato e frequenta l'oratorio della parrocchia di don Giuseppe Bruno, assistente diocesano della Gioventù italiana di Azione cattolica e futuro cappellano dei partigiani. È appena undicenne quando inizia a lavorare in fabbrica, per entrare due anni dopo alle Ceramiche Besio.
Nel 1943, chiamato al servizio militare, Gino è arruolato in Marina e destinato alla base navale di La Spezia. Trasferito più volte per i ripetuti bombardamenti, si trova a Villafranca quando è annunciato l'armistizio. Dopo il “tutti a casa” riesce a tornare a Mondovì, ma in seguito alla delazione di una spia viene ricercato dai repubblichini come renitente alla leva.
Si unisce ai primi nuclei resistenti in Val Casotto, poi si rifugia a Savona per rientrare successivamente nel monregalese. Ha contatti sia con le formazioni autonome Rinnovamento sia con il Partito comunista clandestino. Grazie all'attività di carrettiere per una ditta di gazzose, Borgna distribuisce viveri e armi alle brigate e volantini di propaganda alla popolazione. Arrestato nel dicembre '44, durante il grande rastrellamento invernale delle valli, è condotto a Cuneo nelle prigioni gestite direttamente dai tedeschi. Scarcerato, riesce a raggiungere le brigate “R” in Valle Maudagna; due mesi dopo passa nella 14ª Garibaldi operante in Valle Corsaglia e Val di Pesio, partecipando alla Liberazione della sua città.
Nel dopoguerra di iscrive al PCI, si dedica all'attività sindacale nella CGIL e nell'Alleanza dei contadini, poi diviene Segretario della Camera del Lavoro di Cuneo. Nel 1951, dopo un comizio a Ruffia, è arrestato per aver difeso l'obiezione di coscienza di alcuni giovani: sarà condannato a un anno e due settimane di detenzione, ridotti in appello a 8 mesi e 9 giorni, già scontati nel carcere militare di Peschiera del Garda.
Trasferitosi a Borgo San Dalmazzo, Borgna è stato a lungo consigliere comunale e provinciale, oltreché vice presidente del Coreco di Cuneo. Molto attivo nell'ANPI, anche in qualità di vice presidente del Comitato Provinciale, ha scritto numerosi libri tra i quali, a quattro mani con E. Giuliano, Cella n. Zero su don Raimondo Viale, un Giusto tra le nazioni. Gino Borgna ha inoltre raccolto episodi e testimonianze sulla Resistenza a Borgo San Dalmazzo, contribuendo a far insignire la comunità di Medaglia d'Oro al Merito Civile, conferita nel 2000 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.