Marino Mazzetti
Iscritto al Partito comunista dal 1924, fece parte della segreteria nazionale della Federazione giovanile. Mentre prestava il servizio militare, Mazzetti fu arrestato e condannato a quattro anni di prigione che trascorse nel carcere di Gaeta. Emigrò poi in Francia dove, conosciuto come "Mattia", operò tra gli italiani dell'emigrazione antifascista, avendo funzioni dirigenti nelle organizzazioni giovanili e di partito. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile di Spagna, Mazzetti accorse in difesa della Repubblica. Arruolato nella Brigata "Garibaldi", fu ferito in combattimento contro i franchisti. Con il ritiro delle Brigate Internazionali il comunista italiano rientrò in Francia, dove fu arrestato e internato. Evaso dal campo di concentramento all'inizio della Seconda guerra mondiale, dopo l'invasione tedesca della Francia divenne uno dei dirigenti dei gruppi comunisti nel Sud del Paese transalpino. Marino Mazzetti passò poi nella zona occupata dalle truppe naziste e si impegnò nell'organizzazione dei Francs-tireurs et partisans. A Liberazione avvenuta e rientrato in Italia, l'antifascista di Casalecchio entrò a far parte del Comitato centrale del PCI. Negli anni del dopoguerra ricoprì incarichi di rilievo nelle organizzazioni del suo partito in Sicilia e in Emilia. A Palermo lavorò al fianco di "Mommo" Li Causi nella segreteria regionale. È stato anche, per tre anni, segretario della Federazione comunista di Pavia. Due anni dopo la sua scomparsa, a Bologna gli intitolarono la Sezione del PCI dell'ACMA.