La FIR: "Le armi non porteranno mai la pace, la diplomazia e i negoziati sono l'unica via"
"Il pericolo dello sviluppo della destra nell'Europa di oggi è stato confermato nelle ultime settimane non solo dai risultati della campagna elettorale in Svezia e in Italia. Per la prima volta da decenni, un primo ministro di un importante Paese europeo appartiene ad un partito che non ha mai negato la sua origine fascista. Questo rafforza le tendenze di destra che dobbiamo affrontare in altri Stati, come l'Ungheria, la Polonia e diverse Repubbliche Baltiche. Non solo nei governi, ma anche a livello regionale, le tendenze di destra influenzano la politica europea, come possiamo vedere in Belgio, Spagna e anche in Germania. In questo modo, influenzano anche i dibattiti politici e le decisioni del Parlamento europeo.
Queste forze sono a favore del razzismo e della xenofobia, dei discorsi di odio, delle tendenze antidemocratiche e della segregazione sociale, della negazione del diritto alla diversità, della violenza fascista nei confronti dei rifugiati e degli stranieri, della demolizione dei punti di incontro delle organizzazioni democratiche, ecc.
La crescita della destra è legata anche alla guerra in Ucraina. Anche se i gruppi di destra a volte invocano la "pace", stanno in realtà sfruttando questa guerra, attendendo - come conseguenza dei problemi sociali della popolazione e delle proteste contro di essa - un crollo del sistema democratico nei Paesi europei.
La FIR ribadisce la sua posizione, affermata fin dall'inizio della guerra in Ucraina: questa guerra non può essere legittimata in nome dell'antifascismo.
La FIR chiede un immediato cessate il fuoco e l'avvio di negoziati internazionali. Le armi non porteranno mai la pace, la diplomazia e i negoziati sono l'unica via. Questo è necessario soprattutto per salvare la vita delle popolazioni civili.
Il secondo lato della medaglia sono le problematiche del revisionismo storico, la demolizione dei luoghi della memoria e dei monumenti, come accaduto in diversi Paesi europei. Se i neofascisti hanno distrutto gli alberi commemorativi dei prigionieri del campo di concentramento di Buchenwald, in altri Paesi le autorità statali demoliscono i monumenti commemorativi dei liberatori sovietici. Ciò va di pari passo con le tendenze al revisionismo storico nelle scuole e nelle istituzioni pubbliche.
Più che mai, alziamo la voce per protestare contro questi sviluppi e ci impegniamo a rafforzare l'antifascismo nella società civile per preservare l'eredità dei combattenti della resistenza, dei sopravvissuti e dei liberatori. Questo deve essere un compito dell'educazione delle giovani generazioni.
La Conferenza Internazionale Antifascista invita tutti i democratici a prendere coscienza del populismo di destra, delle "promesse" di estrema destra e delle reali minacce alle nostre vite.
Richiamiamo l'attenzione su questo pericolo e esortiamo la società civile, le organizzazioni dei veterani, gli antifascisti di oggi, i sindacati, le organizzazioni per la difesa dei diritti umani, i movimenti e le iniziative giovanili e perfino i conservatori ad unirsi per costruire reti e movimenti aperti a tutte le persone che vogliono difendere la democrazia, la libertà ed i diritti politici e sociali di tutti gli esseri umani nei rispettivi Paesi.
Dobbiamo opporci fermamente al pericolo dell'estrema destra".
Belgrado, 25 ottobre 2022