"L'inizio della notte"
L’ANPI del Trentino con il Club Armonia presentano
Mercoledì 24 aprile 2013 - ore 18.00
all’ex Palazzo Littorio di Piazza Venezia - Trento
“L’INIZIO DELLA NOTTE”
RECITAL TEATRALE di RENZO FRACALOSSI
Il testo fa riferimento al recentissimo volume ”Almeno i nomi” del Laboratorio di Storia di Rovereto. Il luogo dello spettacolo è quello inedito e suggestivo del Palazzo fascista dell’ex Littorio di Piazza Venezia, sede della Kommandantur nazista.
Con questo spettacolo teatrale si ricorda il 70° anniversario della Resistenza degli internati trentini nei lager tedeschi che hanno saputo dire di no allo scambio fra la loro libertà e il ritorno in Italia con la Repubblica fascista di Salò al servizio della Germania nazista.
Il racconto inizia dalla Trento devastata dai bombardamenti del 2 Settembre e dalla eroica resistenza militare nelle caserme durante la stessa notte dell’8 Settembre 1943 e rende viva la memoria del Trentino dell’Alpenvorland, provincia del Reich germanico, soggetto al governo diretto del nazismo.
Accanto alle figure dei capi nazisti come Franz Hofer, Wilhelm Harster, Karl Wolff, Herbert Kappler, ritornano a parlarci alcuni personaggi trentini antifascisti e in particolare quelli che, nei lager, hanno pagato con la vita il prezzo della loro scelta contro il nazismo: il colonnello De Finis, Ezio Setti, padre Costantino, Guido Parteli, Mario Moranduzzo, la guida alpina Adamello Collini (medaglia d’oro) nella scena del suo rifugio Bédole con il pastore Giacomo Spada (medaglia d’argento), ricordando gli altri alpinisti antifascisti come Ettore Castiglioni, Bruno Dal Lago, Enrico Pedrotti, Giordano e Bruno Detassis, Tita Piaz – il Diavolo delle Dolomiti.
Come in una sequenza di fotogrammi scorrerà la memoria dei martiri della Resistenza trentina come Manci, Bettini, le medaglie d’oro “Ora e Veglia” e saranno rievocati non “numeri” ma volti con nome e cognome di altri trentini e trentine trucidate nei campi tedeschi fino alla figura di don Narciso Sordo.
Una memoria viva da trasmettere ai giovani, non per riproporre il passato, ma per la consapevolezza del presente e la speranza di costruire un futuro migliore.