Mostra Anpi a Londra: Mussolini's Folly, farsa e tragedia nella Little Italy
Nell'imponente palazzo all'angolo di Trafalgar Square che fu la sede del Partito fascista italiano in Inghilterra è stata inaugurata la mostra organizzata dall'Anpi di Londra “Mussolini's Folly, farsa e tragedia nella Little Italy” che documenta la nascita di un ambizioso e stravagante passo del regime fascista nel cuore della capitale inglese, a dieci minuti a piedi da Downing Street.
La mostra parte dal 1921 quando venne fondato il “fascio primogenito all'estero” nella capitale inglese e racconta la storia della Little Italy nel Regno Unito durante il Ventennio controllata da un ben organizzato partito fascista che aveva annesso scuole, centri sociali e sindacati tra la comunità italiana impiantando oltre una dozzina di sedi in città attraverso il Regno Unito, incluse Cardiff, Manchester, Liverpool, Glasgow, Belfast e Edimburgo. C'erano un Campo Mussolini nel Kent e manifestazioni col saluto fascista nello stadio di Edgware a Londra in presenza di personalità come Edda Ciano e Guglielmo Marconi.
“Tra gli oltre 700 fasci all'estero, quello di Londra era ritenuto il più importante dal regime” spiega Alfio Bernabei, giornalista e autore che ha curato la mostra, “fu nel 1936 che sotto la spinta dell'allora ambasciatore a Londra, Dino Grandi, venne firmato il contratto d'affitto del palazzo pagato con soldi venuti da Roma e fondi raccolti tra i ventimila italiani che formavano la Little Italy.”
Situata quasi in vista del parlamento di Westminster questa sede che veniva descritta come il “cervello” della comunità italiana in Inghilterra e “nuovo volto dell'Italia dell'Era fascista” - continua Bernabei - rappresentava una sfida al governo britannico che nell'ambito della Lega delle Nazioni aveva condannato l'invasione dell'Abissinia nel 1935 e imposto sanzioni contro l'Italia.
“Grandi aveva previsto l'inaugurazione proprio col primo anniversario della nascita dell'impero in Africa nel maggio del '37 - spiega Bernabei - ma i lavori si rivelarono così ambiziosi che si dovette rimandare.
Nell'edificio dovevano trovar posto gli uffici del fascio assistenziale, di quello sindacale e di quello sportivo, la redazione del giornale fascista “Italia Nostra” che veniva stampato a Londra, oltre a due ristoranti, diversi salotti e sala da biliardo. Particolare attenzione fu dedicata al Salone dell'Impero col pavimento rifatto con legno di noce importato dall'Italia e decorato con una statua di Giulio Cesare fatta venire apposta da Roma. Una follia dopo l'altra.”
Dopo tre anni di attività tra adunate di camicie nere ed un famoso concerto al quale prese parte anche il tenore Beniamino Gigli, il palazzo fu evacuato e chiuse i battenti quando Mussolini dichiarò guerra a Inghilterra e Francia il 10 giugno 1940.
“L'edificio fu sequestrato dal governo britannico che si era impadronito della lista dei membri del fascio e procedette ad internare quasi 4.500 civili italiani come nemici stranieri” conclude Bernabei “Oltre settecento furono imbarcati a Liverpool sull'Arandora Star che doveva portarli in Canada. Il 2 luglio la nave venne affondata al largo delle coste irlandesi da un sottomarino tedesco. Oltre quattrocento italiani annegarono. Alla fine fu la Little Italy a pagare il prezzo più alto di questa follia.”
La mostra, sviluppata originalmente dal Centro Studi Piero Calamandrei ed organizzata dall' l'Anpi di Londra in collaborazione con le sezioni del PD, SEL ed Inca'Cgil è stata inaugurata in presenza del Console Italiano a Londra, Giulia Romani, sta suscitando grande interesse ed è già stata visitata dai deputati Laura Garavini e Andrea De Maria. Rimarrà aperta fino a Natale.
“Ci riappropriamo di uno spazio che fu avamposto del regime fascista all'estero e fulcro di un tentativo di egemonizzare la comunità italiana in Gran Bretagna” ha detto Simone Rossi, presidente della sezione londinese dell'Anpi.
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Contatti: Simone Rossi, Anpi-Londra, "anpi londra" londra.anpi@gmail.com Alfio Bernabei, alfio@freeman.dircon.co.uk Tel (0044) 207 431 7027
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