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Nasce MEMO, la mappa attiva della Resistenza

"MEMO è il nuovo progetto di ANPI Nazionale dedicato ai monumenti della Resistenza. È un progetto che chiama alla partecipazione i cittadini e le cittadine, che parla di storie e di territori. Verrà inaugurato questa primavera.
L’uso antichissimo di lasciare traccia scritta su pietra di eventi importanti è parte essenziale di quel processo di costruzione di identità e memorie su cui fondare una collettività.
La guerra di Liberazione ha generato e continua a generare un vastissimo patrimonio di monumenti e lapidi, che rispecchiano in più modi l’eccezionalità di questo evento. Una lotta che, includendo anche Resistenza e antifascismo pre-resistenziale, è l’atto generatore della nostra democrazia moderna. È la narrazione plurale, articolata e – come ogni cosa umana – a tratti contraddittoria che ancora oggi segna un confine fra chi la democrazia la pratica come strumento di convivenza civile e chi la avversa, magari accettandone al più aspetti formali, svuotati dagli elementi inclusivi e partecipativi.
Progetti memoriali che curano quel pezzo di storia non mancano. Anzi, progetti che si occupano appunto di monumenti, sacrari, cippi e quant’altro, ovvero che si occupano di quel colpo d’ago e filo che cuce assieme un momento nel tempo ad un luogo preciso, per fortuna negli anni se ne sono nati molti.
A margine dei monumenti ufficiali che giustamente punteggiano la Penisola vengono eretti cippi commemorativi ai caduti dalle famiglie, dai compagni o dagli scampati: è una naturale conseguenza del volontarismo e della natura popolare delle scelte dei partigiani e delle partigiane.
Il logo di MEMO, il filo della memoria tiene insieme le comunità
Se i monumenti innalzati dalle autorità sorgono nelle piazze principali e marcano i municipi, invece le memorie private vengono spesso poste a segnare i luoghi remoti delle battaglie o delle stragi e finiscono per definire una geografia memoriale non così evidente ma più esatta. Segnano la coincidenza di un luogo e di un tempo, storie piccole e grandi che diventano parte materiale di quel posto dove sono avvenute.
La capillarità di queste memorie sul nostro territorio ci restituisce fedelmente la drammatica pervasività di una guerra che non ha tralasciato di toccare alcun luogo e alcuna persona.
Una mappatura digitale, una riproduzione fedele online di questa realtà: MEMO accoglie tutti i censimenti del genere sviluppati dall’ANPI a livello locale.
Ma questo è solo il punto di partenza, perché tanto lavoro deve essere ancora fatto, e la caratteristica principale di questo progetto è quella di essere partecipativo.
Lapidi, monumenti, cippi, sacrari, statue, pietre d’inciampo e murales. Le forme con cui si realizza la permanenza delle memorie sono variabili, di ogni misura, di ogni materiale.
Tutte ci interessano.
Ogni cittadina, ogni cittadino può partecipare segnalando, fotografando, esplorando. MEMO infatti prevede che chiunque possa inserire materiale in autonomia. E questo può essere fatto sì dalle singole persone, ma anche come progetto comune, magari da una scuola o da una associazione culturale.
La riscoperta precisa e sistematica di questo patrimonio è ovviamente una chiamata alle tante Sezioni ANPI che hanno già fatto o vogliono cominciare a fare questo grande lavoro collettivo.
Se l’apertura ufficiale di MEMO è prevista nelle prossime settimane, le Sezioni ANPI che lo desiderano possono già iniziare a lavorare, basta scrivere a memo@anpi.it e riceveranno tutte le indicazioni del caso.
Aggiungiamo poi un secondo elemento: i sentieri della memoria e i cammini dei partigiani, perché i luoghi della Resistenza sono non solo puntiformi e a volte sono viaggi. Percorsi di ogni tipo, urbani o montani, passeggiate e trekking, sono da tempo un modo per vivere spazi che ancora vibrano di storia.
A partire da un lungo lavoro delle ragazze e dei ragazzi del servizio civile in forza ad ANPI Nazionale avremo un catalogo con centinaia di sentieri, le relative mappe, le altimetrie, con indicazioni sulle difficoltà e sui tempi.
Per terzo non possiamo non notare quante risorse di qualità sui nostri temi si trovino online. Pensiamo, giusto per fare un esempio, all’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia oppure Donne e Uomini della Resistenza, l’amplissimo catalogo di biografie resistenziali dell’ANPI.
MEMO quindi sarà parte di un grande ecosistema di risorse che riguardano la Resistenza e la Liberazione. Abbiamo selezionato alcuni portali a carattere nazionale e di grande spessore, li usiamo per fornire contesto alle memorie che censiamo. Cioè MEMO, da un altro punto di vista, vuole fare sistema di queste risorse, vuole essere collante.
Infine non tralasciamo un approccio più tecnico e rivolto alla ricerca. Esaminando la progettualità di MEMO ci si rende presto conto della grande mole di informazioni che questo contiene e conterrà. Tutti questi dati possono essere usati in vari modi e il nostro è soltanto uno dei molti possibili.
Restituiamo la base dati di MEMO in maniera pubblica e aperta perché siamo certi che ci siano splendide possibilità di utilizzarla.
I dati sono licenziati con Creative Commons Attribution 4.0 (CC-BY-4.0) e sono consultabili tramite un’apposita interfaccia.
Del resto condivisione e partecipazione non solo sono cifre pienamente ANPI, ma è in un qualche modo un approccio naturale. Anche perché gran parte dei fondi per questo progetto provengono degli incentivi TOCC, ovvero quelle risorse europee per la “Transizione digitale degli organismi culturali e creativi” allocate tramite il PNRR.
MEMO è memoria attiva, serve a ricordare per poi fare, per sé e per gli altri.
Il nome MEMO può essere letto anche come acronimo di “memorie e monumenti”, perché i monumenti sono uno dei nostri capisaldi. Ma può essere anche acronimo di “memoria in movimento”, perché l’altro caposaldo sono i sentieri. Ci piacciono entrambi e non abbiamo mai preso una decisione definitiva.
La casa di MEMO è memo.anpi.it, vi aspettiamo lì a breve".

Giovanni Baldini

(https://www.patriaindipendente.it/anpi/nasce-memo-mappa-attiva-della-re…)