Violante Principi Argenton
Di famiglia antifascista, Violante Principi, da tutti conosciuta come “Violetta”, cresce respirando gli ideali di libertà e giustizia. La data dell'armistizio dell'8 settembre 1943 giunge quando è già in contatto con antifascisti e membri del partito comunista clandestino ed è pronta ad assumere un ruolo attivo nella Resistenza, nella zona delle valli del fiume Natisone.
Maestra elementare nella frazione di Masarolis nei primi mesi del '44, in seguito, per decisione del Comitato di Liberazione Nazionale, si trasferisce a Canebola, piccola contrada del comune di Faedis, operando nella Divisione Picelli-Tagliamento. È sentimentalmente legata al partigiano Lino Argenton (che sposerà nel dopoguerra), commissario politico della Brigata “Buozzi” nella Divisione Garibaldi Natisone e fratello minore di Mario, rappresentante delle formazioni liberali e autonome nel Comando generale del Corpo Volontari della Libertà.
Dopo la Liberazione, in seguito a una profonda riflessione, Violante Principi matura l'allontanamento dal partito comunista, mantenendo ferma la sua adesione all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e ai princìpi e agli ideali che l'avevano portata a scegliere la lotta contro il nazifascismo.
Nel dopoguerra a Violante è riconosciuta dalla Commissione regionale del Veneto la qualifica di partigiana combattente, volontaria della guerra di Liberazione, dal 9 settembre 1943 al 25 aprile 1945.
Il 30 giugno '53 le viene concessa la Croce al Merito di Guerra, con determinazione del Comando Militare Territoriale di Padova.