Giuseppe Costa
Studente e operaio nell’officina meccanica di famiglia, Giuseppe riceve la chiamata alla leva nel 1943. La destinazione è la base navale di Messina. Dopo l’Armistizio il giovane si dà alla macchia e riesce a rientrare a Torino compiendo un viaggio avventuroso durato mesi. La polizia fascista viene presto a sapere della sua presenza in città e cerca di arrestarlo, ma Giuseppe si mette in salvo fuggendo a piedi verso le Valli di Lanzo.
Col nome di battaglia “Fulmine” si unisce ai partigiani della XI Brigata Garibaldi “Gardoncini”. In seguito combatte nel territorio limitrofo al capoluogo piemontese, con la 26ª Brigata SAP “Vanni”, partecipando anche alla Liberazione di Venaria Reale, dove di trova una delle regge sabaude. Nel dopoguerra diviene imprenditore nel settore meccanico.