Arialdo Banfi
Tra i dirigenti clandestini del movimento "Giustizia e Libertà" e del Partito d'Azione, Banfi nell'agosto del 1943 aveva partecipato, in Casa Rollier, a Milano, alla fondazione (con Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Vittorio Foa e altri antifascisti), del Movimento federalista europeo. Laureato in Legge, aveva assolto agli obblighi militari come tenente di Fanteria, e dopo l'armistizio si impegnò subito nell'organizzazione della Resistenza e del movimento partigiano in Val Pellice (Torino).
Comandante di una banda della V Divisione GL col nome di battaglia di "Buffa", nell'ottobre del 1943 rappresentava già gli azionisti nel Comando militare regionale piemontese e nei giorni della Liberazione era, col nome di copertura di "Bozzi Ambrosi", ispettore del Comando dell'VIII Divisione GL.
Nel maggio del 1944, - quando già suo fratello, l'architetto Gian Luigi, era nel campo di Fossoli, da dove fu deportato a Mauthausen, per morire poi a Gusen - Banfi era stato arrestato e trasferito da Torino a Milano, ma era riuscito a evadere dal carcere di "San Vittore" e, raggiunto l'Alessandrino, aveva assunto il comando delle formazioni GL della provincia. A ottobre anche sua moglie, Elena Moncalvi, collaboratrice di Lelio Basso e di Ada Buffulini, fu arrestata a Milano: sarà rilasciata solo nei primi mesi del 1945.
Caduto di nuovo nelle mani dei nazifascisti, che l'avevano sorpreso a Biella nel novembre del 1944, il giovane "azionista" riuscì una seconda volta a liberarsi e, alla testa di formazioni GL, partecipò alla liberazione di Torino.
Nel dopoguerra Banfi si impegnò soprattutto nell'attività politica e culturale a Milano anche se, eletto senatore socialista nel 1953, fece parte del primo governo Moro come sottosegretario agli Affari esteri. Dal 1973 al 1978 ha presieduto a Milano la Società Umanitaria e, sino alla scomparsa, è stato vice presidente nazionale dell'ANPI e presidente della Federazione internazionale dei resistenti.
Un importante "Fondo" di documenti su e di Arialdo Banfi è conservato presso l'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia.