Lino Argenton
Lino Argenton, studente universitario in Medicina a Padova e antifascista, operò nella clandestinità a Cividale del Friuli, dove risiedeva la sua famiglia. È il fratello minore di Mario, futuro rappresentante delle formazioni liberali e autonome nel Comando generale del Corpo Volontari della Libertà.
Dopo l'8 settembre 1943, Lino prese parte alla Resistenza con i nomi di battaglia “Silvio” e “Stuz” e divenne commissario politico della 156ª Brigata “Bruno Buozzi” inquadrata nella Divisione d'assalto Garibaldi “Natisone”. Nel settembre 1944 combatte nelle battaglie di Nimis e Faedis, in provincia di Udine. In seguito al passaggio della sua Divisione nel IX Korpus jugoslavo (dicembre '44), partecipa in Slovenia ai combattimenti di Circhina che precedettero la Liberazione di Lubiana.
Rientrato in Italia, Argenton sposa la partigiana Violante Principi ed esercita la professione di medico condotto a Moruzzo, Brugnera e Aquileia, dove si prodigò nel curare gli ex partigiani feriti o ammalati. Rappresentante del PCI nel CLN di Cividale e poi nel Consiglio provinciale di Udine, maturò successivamente un dissenso sempre più pronunciato rispetto alle scelte del partito, fino a un definitivo allontanamento. Mantenne vivi, però, gli ideali antifascisti e continuando a svolgere la sua professione si interessò del problema storico-politico delle lotte dei lavoratori nelle campagne, compilando alcuni profili biografici di figure locali, e del ruolo dei medici durante la Resistenza in Friuli.