Luciano Zaro
Sospettato di essere collegato alla Resistenza, fu ucciso, alla presenza della madre, nella sua casa della frazione di Arnate. Zaro si trovava, appunto, con la mamma allorché a sera inoltrata, la loro abitazione fu invasa da una squadraccia di fascisti, comandati da un certo, malfamato, maresciallo Crosta.
I brigatisti neri erano alla ricerca di armi, ma nella casa (dopo aver sottoposto il ragazzo e sua madre a pressanti interrogatori), non trovarono nulla. Il maresciallo decise allora di arrestare il giovane Zaro e, mentre l'arrestato si apprestava a indossare il cappotto per ripararsi dal freddo della notte, il Crosta lo eliminò proditoriamente a colpi di pistola. Sul finire del 1944, per decisione del CLN di Gallarate, la 127ma Brigata Garibaldi SAP operativa nella cittadina, assunse il nome di 181ma Brigata "Luciano Zaro".
Dopo la Liberazione, una piazza di Gallarate fu intitolata al giovane e una lapide ne ricorda il sacrificio nella prospiciente via Garegnani.