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Armando Calzavara

Nato a Istrana (Treviso) il 10 dicembre 1919, deceduto a Roma il 14 febbraio 2000, Medaglia d'argento al valor militare.

Nono di dodici fratelli, studiava Lingue a Ca’ Foscari quando era stato chiamato alle armi. Sorpreso dall’armistizio in Piemonte, dove era stato mobilitato come sottotenente dei Bersaglieri, l’ufficiale trevigiano si diede subito alla macchia con alcuni militari del suo reparto, al comando dei quali, col nome di battaglia di “Arca”, costituì una banda partigiana nella zona di Pinerolo (TO).


Nel novembre del 1943, il piccolo gruppo, attaccato in forze dai nazifascisti, si disperse ed “Arca”, con i pochi uomini che erano sopravvissuti, si spostò in Valdossola, dove organizzò una nuova formazione che, nei mesi successivi divenne la Brigata “Cesare Battisti”, con un organico di circa 80 partigiani.


Nell’ottobre del 1944, “Arca” e i suoi uomini sarebbero stati in prima fila nella difesa della “repubblica partigiana” e invece di riparare in Svizzera, come furono costrette a fare alcune formazioni di patrioti di fronte alle schiaccianti forze nemiche, restarono nella zona per riorganizzarsi. Diventato commissario politico di un settore operativo, Calzavara divenne poi il comandante di una nuova Divisione partigiana che nell’aprile del 1945 partecipò all’insurrezione popolare dell’Ossola e del Varesotto.


Nel dopoguerra “Arca”, decorato al valore per il contributo dato alla Guerra di Liberazione, riprese gli studi interrotti, si sposò, e avviò a Roma una proficua attività commerciale tra l’Italia e l’Estero, senza mai dimenticare i valori di civiltà e di democrazia per i quali si era battuto durante la Resistenza.


“Nel 2001, per conto della Associazione Casa della Resistenza di Verbania, la “Alberti Libraio Editore” ha pubblicato il libro di Giovanni Biancardi e Giorgio Margarini dal titolo: “Armando Calzavara – Arca”.