Mario Silla
Aveva fatto soltanto le scuole elementari, ma nel 1921 era già sindaco socialista di Tortona. Nei primi anni del fascismo fu alle testa dei suoi amministrati per opporsi, anche con le armi, alle squadracce fasciste che, provenienti da Pavia, assaltavano il Municipio e la CdL.
Costretto alle dimissioni dai fascisti, Mario Silla si ritirò a vita privata facendo l’ortolano, ma nel 1942, con l’adesione al Partito Comunista Italiano, riprese l’attività politica clandestina. Dopo l’8 settembre 1943 Silla, con l’aiuto di altri antifascisti tortonesi, si preoccupò di raccogliere armi e di nasconderle in vari cascinali. Gli sarebbero servite quando, nell’agosto del 1944, ricercato dai fascisti, decise di raggiungere i partigiani sulle montagne.
Nell’ottobre del 1944 col nome di battaglia di “Curone”, Silla era il commissario politico della Brigata “Arzani”, che orientò sino alla Liberazione, quando divenne di nuovo, in rappresentanza del PCI, il sindaco della sua città che, per ricordarlo, gli ha intitolato una strada.
Sul ruolo avuto nella Resistenza da Mario Silla, si può leggere il libro di Giambattista Lazagna intitolato “Rocchetta, Val Borbera e Val Curone nella Guerra”.