Francesco Grasso
Secondo di otto figli, frequentò i primi anni di scuola a Colle Sannita, poi il liceo classico presso il Collegio dell'Abbazia Benedettina di Cava dei Tirreni. Terminati gli studi, nel 1907 fu ammesso all'Accademia Militare di Modena.
A 27 anni, nel corso della Prima guerra mondiale, meritò in combattimento un encomio solenne con la motivazione “Noncurante del pericolo, percorreva durante il bombardamento, la linea delle proprie truppe incitando con la voce e con l'esempio i dipendenti, conduceva il battaglione contro le posizioni nemiche trascinandolo all'attacco”.
Nel 1938, divenuto colonnello, è trasferito a Barletta a comandare il Distretto e il Presidio Militare.
Dopo l'armistizio 1943, organizza e comanda la Resistenza militare contro la violenta aggressione tedesca.
È l'11 settembre. I tedeschi del Gruppo di Combattimento “Friedrich Kurtz” cercano di occupare la città ma i soldati italiani riescono, con una battaglia durissima, a respingere l'attacco. Nella notte tra l'11 e il 12 settembre le forze naziste sono però potenziate: ben 2.000 soldati della Prima divisione paracadutisti al comando del maggiore Walter Gericke arrivano Barletta per soffocare e reprimere nel sangue l'indocilità dei militari italiani. Né uomini, né armi, né munizioni furono invece mandate al colonnello Grasso da Bari, sede del Comando del IX Corpo d'armata; dai vertici del regio esercito giungerà bensì la richiesta di “inviare una dettagliata relazione scritta sugli avvenimenti dell'11 settembre”. A quel punto il colonnello per evitare che la città fosse messa a “ferro e a fuoco”, come minacciato dagli invasori, è costretto alla resa. Rimane tuttavia al suo posto, con i suoi soldati, e la mattina del 12 settembre è catturato e deportato nei lager nazisti: prima al campo di Hammerstein, dal 23 settembre 1943 al 27 settembre 1943, poi a quello di Tschenstochau fino all'8 agosto 1944 e infine allo stalag di Nürnberg (Norimberga) Langwasser, dove resterà fino al 22 giugno 1945.
Rifiutò sempre di collaborare con i tedeschi e di aderire alla Repubblica sociale di Salò. Farà ritorno a casa, dopo 22 mesi, il 3 luglio 1945.
Per la Resistenza del settembre 1943, la Città di Barletta è stata insignita di due massime onorificenze: la Medaglia d'Oro al Merito Civile (1998) e la Medaglia d'Oro al Valor Militare (2004).