Carla Liliana Martini
Studentessa liceale, con Luigia Maria Pucheria e Delfina Borgato faceva parte della "rete" del frate francescano Placido Cortese che, secondo stime approssimative, riuscì a salvare, aiutandoli a passare clandestinamente in Svizzera, oltre trecento tra ebrei perseguitati e soldati alleati fuggiti dai campi di prigionia. Nel marzo 1944, arrestata dai nazifascisti, fu deportata in Germania, dove "festeggiò" il suo diciottesimo compleanno. Trasferita nei Lager di Linz e di Grein riuscì a sopravvivere alle violenze e alle privazioni e, seppure molto malata, a tornare dopo la Liberazione a Padova, dove abitava. Nel 1975 a Carla Liliana Martini è stata conferita la Croce al merito di guerra, per l'impegno da lei profuso nella Resistenza. Ancora oggi è sempre presente quando c'è da testimoniare, soprattutto tra i ragazzi delle scuole, sulle tragiche vicende degli anni dell'occupazione nazifascista. Nel 2006 ha pubblicato, con prefazione di Tina Anselmi, il libro Catena di salvezza.