Giovanni Mira
Laureatosi in Lettere, Mira prese parte alla guerra di Libia e a quella 1915-'18, dalla quale tornò invalido. Tra il 1924 e il 1925, fu tra i promotori dell'Unione Nazionale delle forze antifasciste – diretta da Giovanni Amendola – e fu tra i collaboratori del periodico Il Caffè. Per questo suo impegno, durante gli anni del regime fascista, il professore fu costretto a lasciare l'insegnamento al Liceo "Parini" e fu trasferito a Catania "per motivi di servizio". Dedicatosi agli studi storici, Giovanni Mira, che nel 1934 pubblicò il saggio Come finì la Guerra mondiale, e fu, sino al 1940, il "direttore ombra" della rivista Relazioni Internazionali. Dopo la Liberazione, fu a capo della Segreteria di Ferruccio Parri e commissario, sino al 1952, dell'Opera Nazionale Combattenti. Nel 1956, diede alle stampe, in collaborazione con Luigi Salvatorelli, una fondamentale Storia d'Italia nel periodo fascista. Alla "Statale" di Milano, un ricco "fondo Giovanni Mira" è consultabile presso il Dipartimento di Storia della Società e delle Istituzioni.