Salta al contenuto principale

Giordano Bruno Boncompagni

Nato a Sesto Fiorentino l'8 ottobre 1922, deceduto a Firenze il 7 febbraio 2006, impiegato.

Era l'ultimo di dieci fratelli e già all'età di poco più di dodici anni (nel luglio del 1935), lavorava come fattorino della "Società Telefonica Tirrena". La famiglia, con il padre Arturo Boncompagni (1878-1952), si era spostata all'inizio del secolo (1902) da Arezzo alla immediata periferia fiorentina di Castello (allora parte del comune di Sesto Fiorentino), sia per necessità lavorative, sia per il boicottaggio che lo stesso Arturo subiva per la sua fede anarchica. Altri fratelli di Giordano Bruno manifestano, sin dall'avvento del fascismo, la propria opposizione ideologica al regime. Bruno (1901-1925), anarchico, subisce a più riprese le violenze fisiche dei fascisti, in particolare in occasione di un assalto alla Casa del Popolo di Castello.
Il fratello Alberto (1905-1930), che faceva parte dell'organizzazione comunista fiorentina, sarà invece uno dei primi nel circondario di Castello-Sesto Fiorentino a subire la condanna (il 12 marzo 1927), del Tribunale speciale fascista a un anno e 10 mesi. Conseguentemente, già negli anni Trenta, la polizia fascista controlla movimenti e attività di molti dei Boncompagni, ben conosciuti a Castello per le loro posizioni antifasciste. Grazie alla vicinanza familiare di Alberto, al contesto sociale dell'area di Castello (ad alta vocazione operaia), e alla conoscenza del cognato Rindo Rindi (1910-1977), già attivista antifascista e dal dopoguerra alla direzione del PCI sestese, Giordano Bruno Boncompagni si avvicina all'ideologia comunista.
Nell'aprile del 1943 è chiamato alle armi nell'Aeronautica, in forza prima a Padova e poi a Roma. Destinato al fronte libico, non parte per la proclamazione dell'armistizio. Giordano Bruno rientra da sbandato a Firenze e, dalla primavera del 1944, milita nella formazione partigiana "2a Zona P.C." e nella Brigata Garibaldi "Vittorio Sinigallia". Partecipa ad operazioni di raccolta informazioni, raccordo logistico e trasporti di armi nell'area fiorentina dall'inizio di aprile 1944, più frequentemente alla vigilia della liberazione di Firenze e successivamente fino al settembre 1944.
Dopo la Liberazione, rientra nella vita lavorativa alla Te-Ti (poi SIP), in qualità di impiegato e successivamente di funzionario.

(a.b.)