Nicola Conte
Ultimato il liceo scientifico nel Collegio militare di Roma, nel 1938 entrò all'Accademia navale di Livorno, per uscirne guardiamarina tre anni dopo. Imbarcato sulla nave da battaglia "Littorio", il giovane ufficiale passò poi sulla "Vittorio Veneto", conseguendovi la promozione a sottotenente di Vascello. Nel 1942, Nicola Conte chiese di passare in un reparto operativo subacqueo della X Flottiglia MAS e dopo l'8 settembre 1943, rifiutando di collaborare con i tedeschi e con la Marina della repubblica di Salò, operò nel fronte clandestino militare. Dopo la liberazione di Roma, Conte fu destinato al Gruppo Mezzi d'Assalto e il 19 aprile 1945 fu protagonista - col sottocapo palombaro Evelino Marcolini, pure lui Medaglia d'oro al valor militare - dell'impresa che portò all'affondamento, al largo di Genova, della portaerei "Aquila" (già motonave "Roma"), destinata dal Comando germanico a ostruire l'entrata del porto. Anche per questa clamorosa azione Nicola Conte fu promosso tenente di Vascello e ricevette la MdO con una motivazione, analoga a quella di Bartolini, che dice: "Operatore volontario nei mezzi d'assalto, sorpreso dall'armistizio in territorio occupato, ricongiuntosi ai compagni d'arme... otteneva di partecipare ad ardita operazione di forzamento di porto nazionale della zona occupata, benché a conoscenza che il materiale da impiegare fosse ormai poco efficiente e conscio di affrontare in caso di cattura l'estremo sacrificio... superava le ostruzioni attentamente vigilate, attaccava con successo l'obiettivo, riuscendo poi a rientrare incolume sull'unità che lo aveva trasportato nelle acque foranee del porto. Con questa azione, che sollevava l'ammirazione nei compagni d'arme della R. Marina e delle Nazioni Unite e risparmiava ulteriori gravi offese ad uno dei maggiori centri marittimi nazionali, già tanto provato, recava, in un momento particolarmente difficile, nuova gloria alla Marina ed alla Patria... ". Dall'ottobre del 1945 al dicembre 1947 Conte prestò servizio al Centro subacquei di Taranto, partecipando attivamente alle operazioni di sminamento e bonifica delle coste e dei porti dell'Adriatico. Fu poi collocato in aspettativa, per infermità contratta in servizio e, nel 1951, congedato ed iscritto nel Ruolo d'onore della Marina col grado di capitano di Corvetta. Morì a Roma, proprio nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno.