Ivo Tafi
Dopo l'8 settembre 1943, il giovane era entrato a far parte di una banda di partigiani follonichesi (la formazione "Tirli" del Raggruppamento "Amiata"), comandata da Ezio Casadio e da Bruno Borghesan. Con un altro suo compaesano, il giovane muratore si era impegnato nel trovare un rifugio a russi, austriaci, polacchi e mongoli che, arruolati a forza nella Wehrmacht, avevano disertato. Tafi stava appunto accompagnando due disertori polacchi nella località detta del Morticino, dove avrebbero trovato un nascondiglio sicuro, quando il gruppetto fu intercettato da soldati tedeschi. Per salvarsi i disertori dissero di essere stati catturati dai partigiani e Ivo Tafi non li smentì. Così i tedeschi lo eliminarono sul posto. Il cadavere del giovane muratore non è stato mai più ritrovato. Dopo una raccolta di firme tra centinaia di cittadini, il Comune di Follonica ha deciso di citarne il nome, nel Parco della Rimembranza, fra quelli dei partigiani caduti per la libertà e la democrazia.