Attilio Ruttar
Richiamato allo scoppio della seconda guerra mondiale, al momento dell'armistizio si trovava nei Balcani, dove prestava servizio nella 58a Compagnia Genio Artieri della Divisione "Ferrara". Fatto prigioniero dai tedeschi insieme ai suoi commilitoni, Ruttar riuscì a darsi alla fuga e, dopo non poche peripezie, ad unirsi ai partigiani del 2° Battaglione "Matteotti" della costituenda Divisione Garibaldi "Italia", che per tutto il restante periodo del conflitto operò in Jugoslavia contro la Wehrmacht. Proprio poco prima della Liberazione, il partigiano friulano cadde nel corso di un attacco della sua formazione contro munite posizioni tedesche in prossimità di Nova Kapela (Majdan). Alla memoria di Attilio Ruttar è stata concessa la Medaglia d'argento al valore militare. Nella motivazione si ricorda che, nonostante egli fosse rimasto gravemente ferito all'inizio dello scontro, prima di spegnersi trovò la forza di lanciare tutte le bombe a mano di cui era in possesso e di incitare i propri compagni.