Antonio Negro
A 13 anni era stato costretto, per le difficili condizioni familiari, a cercar lavoro in una fabbrica metallurgica. Impegnato sindacalmente e politicamente, nel 1903 era già segretario del Circolo giovanile socialista di Sestri Ponente. Nel 1904 il primo arresto e la condanna a un mese di reclusione, per aver partecipato ad una manifestazione sciolta dalla polizia. È il 1907 quando Antonio Negro esce dal PSI e, coi sindacalisti rivoluzionari, organizza la Camera del Lavoro di Sestri della quale, nel 1912, diventa segretario. Nel 1916, per la sua opposizione alla guerra, è privato dell'esonero sindacale e mandato al fronte. A guerra conclusa torna alla CdL di Sestri e nel febbraio 1920 guida un tentativo, fallito, di occupazione delle fabbriche della zona. Il 4 luglio 1921 è Negro a dirigere la difesa della sede della CdL, devastata dalle squadracce fasciste, appoggiate dalla polizia. Rifiutata la sottoscrizione del "patto di pacificazione" tra lavoratori e fascisti, per Negro, dopo aggressioni ripetute, cominciano gli anni delle peregrinazioni: da Milano alla Germania, da Limite sull'Arno all'Egitto (dove organizza i portuali di Suez), dalla Francia di nuovo a Limite, e di qui a Lipari, condannato a cinque anni di confino. Quando torna libero (il che non impedisce alla polizia del regime di arrestarlo 109 volte), riesce a farsi assumere come operaio alla Pignone di Firenze . Nel maggio del 1939 aderisce al Partito comunista. Alla caduta di Mussolini riprende (nei 45 giorni del governo Badoglio), l'attività sindacale, come segretario della CdL di Firenze e, dopo l'armistizio, prende parte attiva alla lotta partigiana nell'Empolese. Alla Liberazione, Antonio Negro è designato dal CLN sindaco di Empoli. Nel 1945, tornato in Liguria, diventa segretario della CdL di Genova. Nello stesso anno, il Congresso di Napoli della FIOM lo elegge segretario nazionale del Sindacato dei metalmeccanici. Deputato alla Costituente e consigliere comunale di Genova, nelle prime due Legislature repubblicane Negro fu senatore eletto nelle liste del PCI. Alla morte di uno dei sindacalisti più stimati dai genovesi, Piazza De Ferrari era stracolma per i funerali e, poco dopo la scomparsa di Negro, i lavoratori portuali di Genova gli intitolarono una loro cooperativa di consumo. Al sindacalista sono intitolati pure un Circolo dell'ARCI, una strada di Sestri Ponente ed anche una via di Marcignana, piccolo centro del Comune di Empoli.