Michele Ferraiolo
"Comandante di un reggimento costiero, proclamato l'armistizio, sceglieva senza indugio la via dell'onore e pur essendo in critica situazione di mezzi e forze e senza possibilità di opporre valida difesa, stretto ai propri uomini si opponeva con singolare valore all'aggressione tedesca. Nel regime di terrore iniziato dalla rappresaglia nemica con un delittuoso bombardamento aereo a bassa quota sulla popolazione inerme della zona da lui presidiata, di fronte alla schiacciante superiorità avversaria si rifiutava con eroico contegno di accettare qualsiasi contatto o compromesso e, guidando un pugno di valorosi, con rapida audace azione riusciva a rioccupare la sede del suo comando invasa dai tedeschi. Attaccato da ingenti forze, all'ingiunzione di cedere le armi ed arrendersi rispondeva con violenta reazione. Circondato, pressato da vicino, opponeva epica resistenza e in strenua lotta corpo a corpo sostenuta con indomito valore con un soldato tedesco, cadeva colpito a morte da una raffica di arma automatica. Sublime esempio di preclari virtù militari". Questa la motivazione della massima ricompensa alla memoria del valoroso ufficiale. Ferraiolo, dopo aver frequentato l'Accademia di Modena, aveva combattuto nella Prima guerra mondiale, prima come tenente nel 152° Reggimento fanteria della Brigata "Sassari", poi come capitano nel 257° Reggimento fanteria e, infine, come maggiore comandante di un battaglione della Brigata "Cremona". Nel primo dopoguerra, l'ufficiale aveva insegnato in una scuola militare ed era diventato colonnello. Dal 1940 Ferraiolo fu chiamato a prestare servizio come capo ufficio presso il Comando della Zona militare di Napoli e l'8 settembre 1943 si trovava, appunto, a Mondragone, dove cadde combattendo contro i tedeschi. A Michele Ferraiolo sono state intitolate nel Casertano scuole statali e strade.