Pietro Dodi
Ufficiale di carriera, aveva partecipato alla prima guerra mondiale come capitano di cavalleria. Dal 1921 aveva insegnato agli allievi della Scuola militare d'applicazione dell'arma. Dopo l'8 settembre 1943, entrò come partigiano combattente nella formazione "Rosi". Catturato dai nazifascisti il 15 maggio 1944, fu torturato per diversi giorni e quindi eliminato con altri dodici antifascisti a La Storta. Nella motivazione della Medaglia d'Oro a Pietro Dodi si legge: "Durante i numerosi e atroci interrogatori, nei quali non gli furono risparmiate le sevizie più inumane, non lasciò trapelare nemmeno il minimo particolare della sua organizzazione. Durante l'abbandono di Roma da parte delle truppe tedesche, fu barbaramente trucidato dagli agenti della Gestapo".