Silvio Chiodo
Nato a Varallo (Vercelli) il 22 novembre 1923, trucidato a Borgosesia (Vercelli) il 3 agosto 1944, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Durante la Guerra di liberazione, comandava una squadra (la "Volante Rossa") di un battaglione partigiano operativo in Val Sesia. La notte del 3 agosto 1944, Chiodo aveva sostato, con altri cinque suoi compagni, in una baita di Foresto, presso Borgosesia. "Sorpreso - come dice la motivazione della decorazione alla memoria - da preponderanti forze nemiche, le affrontava eroicamente da solo per permettere ai suoi uomini di trovare scampo nella fuga". Nel corso dell'impari lotta, Silvio Chiodo rimaneva gravemente ferito e veniva catturato dai nazifascisti, che lo bruciarono vivo nella baita che era stata il suo ultimo rifugio.