Giacomo Pellegrini
Durante la "guerra fredda" il nome di Pellegrini fu incluso in un libello (era intitolato I quaranta spietati ed era stato compilato dalla CIA), largamente diffuso in Italia dalle organizzazioni anticomuniste, foraggiate dai servizi segreti degli Stati Uniti. In realtà Pellegrini sarà ricordato tra i nostri "padri costituenti". Egli è stato anche senatore di diritto, perché era, tra coloro che hanno redatto la nostra Costituzione, uno tra quelli che avevano scontato più di dieci anni di carcere durante il fascismo. In effetti, Pellegrini - che nel 1921, ancora studente universitario, aveva aderito al P.C.d'I. - già nel 1926 era stato arrestato a Roma e condannato, l'anno dopo, ad otto anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale speciale. L'accusa: aver prodotto manifestini e giornali antifascisti. Scarcerato dopo sei anni e mezzo, per Pellegrini cominciò l'attività antifascista da espatriato: prima in Romania, poi a Parigi, poi a Mosca, poi in Spagna. Assegnato alla colonna "Carlo Marx" delle Brigate Internazionali, l'antifascista italiano combatte sul fronte di Huescaz, a Madrid, a Valencia, a Barcellona. Richiamato a Parigi dalla Direzione del suo partito, dopo poco tempo torna in Italia per riprendere l'attività clandestina. Arrestato a Genova e di nuovo deferito al Tribunale speciale, Pellegrini, con sentenza del 2 febbraio 1940, è condannato a venti anni di reclusione. È liberato un mese dopo la caduta del fascismo e, dall'8 settembre 1943, dopo aver preso parte attiva al tentativo di difesa di Roma, lavora nella segreteria del PCI curando l'organizzazione delle formazioni partigiane del Lazio, dell'Umbria e degli Abruzzi. Dopo la liberazione della Capitale, Pellegrini ha lavorato a fianco di Palmiro Togliatti sino a che si è spostato per un anno a Trieste per dirigervi, in una situazione delicata, l'organizzazione locale del partito. Giacomo Pellegrini, dopo esserlo stato "di diritto", fu anche senatore eletto per due Legislature; è stato pure vice presidente, nel 1968, del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, segretario regionale comunista in Veneto, membro del Comitato centrale e della Direzione del PCI.