Federico Martinengo
Aveva partecipato al primo conflitto mondiale come guardiamarina e si era distinto anche come pilota ed osservatore sugli idrovolanti. Decorato di due Medaglie d'argento e di una Croce di guerra, Federico Martinengo, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, era capitano di vascello, al comando dell'incrociatore "Muzio Attendolo". L'8 settembre 1943 si trovava a La Spezia, contrammiraglio responsabile del Comando superiore mezzi antisommergibili. Cadde, colpito da una raffica di mitraglia tedesca mentre si trovava al timone dell'unità "VAS 234", che si inabissò alla Gorgona. La motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria di Federico Martinengo recita: "Ufficiale ammiraglio dotato di spiccatissime doti di mente, di cuore e di carattere, come già durante la guerra 1915-1918 anche nella guerra 1940-1943, negli importanti incarichi che svolse a bordo ed a terra, diede prova di profonda preparazione, di sicura fede e coraggio. All'atto dell'armistizio, incaricato del trasferimento delle unità antisommergibili presenti a La Spezia e della inutilizzazione di quelle non in grado di muovere, svolse il suo mandato con decisa risolutezza, pur attraverso enormi difficoltà create dalla situazione contingente. Con una sezione di V.A.S. lasciò il porto solo nell'imminenza dell'occupazione della piazza da parte di forti reparti tedeschi. Incontrata in mare una sezione di motosiluranti germaniche, decise immediatamente, nonostante le condizioni di marcata inferiorità, di accettare l'impari lotta. Serrate le distanze l'affrontò con azione ravvicinata e non lasciò tregua fin quando, colpito mortalmente, cadde esanime mentre il suo spirito continuava ad aleggiare sugli equipaggi che da terra proseguivano la lotta, desistendo solo quando le unità germaniche duramente provate nei mezzi e negli uomini si ritiravano dall'azione". Al nome di Federico Martinengo è intitolata una via a Fiumicino.