Alfredo Polesi
Aveva iniziato a lavorare da ragazzo, ma aveva continuato gli studi sino all'Università. Attivo nel movimento clandestino a Trieste, Polesi, che al momento dell'armistizio era tenente dei Bersaglieri, decise di trasferirsi a Milano, per sottrarsi alle ricerche della polizia tedesca che era sulle sue tracce. Nell'autunno del 1944, giunto nel capoluogo lombardo, Polesi riuscì a mettersi in contatto con un Comando partigiano della zona Sempione e passò poi al Comando piazza, come addetto ai collegamenti. I giorni dell'insurrezione lo videro molto attivo, proprio perché il Comando si serviva di lui, che si spostava con una motocarrozzetta, per far giungere nei vari quartieri le disposizioni operative. Il mattino del 26, Polesi doveva recarsi in corso Buenos Aires per un appuntamento. Lungo la strada, incrociò un'automobile con a bordo soldati tedeschi. Intimò l'alt, ma i tedeschi reagirono sparando. Benché ferito, il giovane sparò a sua volta. Una raffica nemica lo uccise sul posto.