Riccardo Boschiero
Boschiero non aveva ancora concluso gli studi quando, nel 1932, fu chiamato per il servizio di leva. Richiamato alle armi nel 1935, decise di frequentare a Bassano del Grappa il corso allievi ufficiali. Fu così che l'8 settembre del 1943 lo colse a Chiusa Pesio (Cuneo), al comando di un reparto del 1° Reggimento alpini. Con l'armistizio Boschiero si diede alla macchia con un gruppo di suoi soldati e, subito dopo, entrò nella Resistenza come partigiano combattente della Brigata "Valle Stura" della 1a Divisione "Giustizia e Libertà". Per sei mesi partecipò valorosamente alle azioni di guerriglia che si svolgevano nella zona, riuscendo sempre ad infliggere gravi colpi al nemico e ad uscirne indenne. Ma il 27 aprile del 1944 la sua Brigata si trovò al centro di un rastrellamento dei fascisti appoggiati da imponenti forze tedesche. Per consentire al grosso della sua formazione di sganciarsi, Boschiero assunse il comando di un pugno di uomini che per ore contrastarono l'avanzata delle truppe germaniche verso Castelmagno di Valgrana. Esaurite le munizioni, il partigiano fu catturato, sommariamente processato e fucilato. Alla memoria di Riccardo Boschiero l'Istituto universitario di Economia e Commercio di Venezia ha conferito, nel 1947, la laurea "ad honorem".