Attilio Visani
La sua famiglia di contadini si era trasferita dalla Toscana nel Ravennate. All'annuncio dell'armistizio Visani, che abitava a Riolo Terme, si avvicinò alla Resistenza e, nel gennaio del 1944, divenne partigiano nella 36ma Brigata Garibaldi "Bianconcini". Il suo impegno di combattente antifascista durò poco più di un anno. Sul finire del gennaio 1945, il bracciante toscano fu, infatti, catturato con altri sette partigiani durante un rastrellamento. Per oltre un mese fu sottoposto con i suoi compagni, nella Rocca imolese, a brutali maltrattamenti, sino a che gli aguzzini, ormai in ritirata, decisero di liberarsi del gruppo. Costretti a scavarsi la fossa in località "Podere la Rossa", gli otto martiri furono fucilati. I loro corpi furono ritrovati soltanto un mese e mezzo dopo l'eccidio e sul luogo la popolazione eresse un rustico monumento, poi sostituito con un'opera dell'architetto Martinoni. In occasione del Sessantesimo della Liberazione, è stata aggiunta una lapide che reca i nomi delle otto vittime: Lorenzo Baldisserri, Emilio Benedetti, Paolo Farolfi, Dante Giorgi, Antonio Roncassaglia, Attilio Visani e Sergio Ragazzini.